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Incatena il figlio al letto per salvarlo dalla droga

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Il paco è una droga molto diffusa tra i ragazzi dei quartieri poveri del Sudamerica: una madre è arrivata a incatenare il figlio. Buenos Aires (Argentina) - Trasformarsi in carceriera per amore del proprio figlio, un ragazzino di 14 anni con seri problemi di droga: Tiago, questo il nome del ragaz...

Il paco è una droga molto diffusa tra i ragazzi dei quartieri poveri del Sudamerica: una madre è arrivata a incatenare il figlio.

Buenos Aires (Argentina) – Trasformarsi in carceriera per amore del proprio figlio, un ragazzino di 14 anni con seri problemi di droga: Tiago, questo il nome del ragazzo, è dipendente da paco, una pasta a base di cocaina, per certi aspetti simile al crack, che viene lavorata con scarti di coca, acido solforico e cherosene. Si assume fumandola, gli effetti immediati sono di euforia e piacere diffuso.

Gli effetti “piacevoli” durano pochissimo poi entrano in scena convulsioni, perdita di conoscenza, tachicardia, aumento della pressione e, nei casi più drammatici, la morte.

Dal paco si diventa dipendenti in pochissimo tempo e spinge le persone a consumare diverse decine di dosi al giorno. Il dipendente da paco perde peso, sviluppa problemi al sistema cardiovascolare e respiratorio.

La storia di Tiago è simile a quella di tanti ragazzini che vivono in zone povere del Sudamerica: è la droga di chi ha pochi soldi da spendere e per questo, ancora più pericolosa. Se la droga è una porcheria, il paco è la porcheria delle porcherie.

Una troupe trasmissione argentina Periodismo Para Todos si è recata a Tucuman; ha incontrato Miriam, la madre di Tiago. Vive tra umili mura, e come tante mamme è costretta a lottare contro la dipendenza del figlio. Da quelle parti il paco è diffusissimo.

Miriam ha raccontato di come ha visto Tiago trasformarsi radicalmente per il consumo di Paco.

Non so quando mi sono distratta, in che momento l’ho trascurato, fatto sta che lui si drogava. Tutti i giorni aveva bisogno di consumare paco – racconta la donna – scappava sempre e dovevo andare a cercarlo nei posti peggiori. Le vedevo in uno stato pietoso: scalzo, spettinato, non voleva lavarsi ne mangiare.

La donna ha raccontato che il figlio ha lasciato la scuola e ha iniziato a vendere tutto ciò che c’era in casa: scarpe, vestiti, piatti, bicchieri e il microonde.

https://youtu.be/ZQJvCgUcovo

Miriam era disperata, doveva fare qualcosa per impedire che il figlio uscisse per comprare la droga. Ha provato con delle grate alle finestre ma lui trovava sempre il modo per scappare. Una volta è passato per una piccolissima finestra del bagno e un’altra volta è riuscito a fare un buco nella parete per scappare.

A quel punto la donna ha preso una decisione forte, estrema. Si è trasformata in carceriera del figlio e con una catena l’ha legato al letto.

L’ho incatenato. Gli portavo da mangiare in camera. Ovvio che sto male per ciò che ho fatto… però sono arrivata a pensare di preferirlo legato al letto piuttosto che morto in strada. Gli dicevo ‘ che posso fare per aiutarti?’ e lui mi rispondeva piangendo ‘Mamma, non posso smettere’.

Neanche questo tentativo disperato è servito a tenere Tiago lontano dal paco. Alla fine Miriam è riuscito a portare Tiago in una clinica di Cordoba, dove si trova tuttora ricoverato.