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Parla il padre di Marco Gottardi: la torre era insicura

Marco Gottardi

Marco Gottardi, uno dei due italiani rimasti vittima dell'incendio di Londra, parlava di insicurezza della Grenfell Tower già un mese fa.

Marco e Gloria

A quasi una settimana di distanza dall‘incendio avvenuto a Londra alla Grenfell Tower si scoprono nuove cose. Nell’incendio hanno tragicamente perso la vita anche due italiani, Marco e Gloria. I due giovani erano una coppia e vivevano a Londra da qualche tempo perché Marco Gottardi era stato assunto in uno studio di architetti a Londra. La coppia abitava al 23esimo piano del palazzo e al momento dell’incendio si trovavano a casa, stavano dormendo. Il padre di Marco, Giovanni Gottardi, ha già dato preziosi aiuti per le ricerche dei corpi delle vittime, grazie all’ultima telefonata fatta da suo figlio Marco proprio prima della tragedia. Ma il signor Gottardi ha fatto ancora altre rivelazioni che vanno più indietro nel tempo e che riguardano la struttura stessa della Grenfell Tower.

Un edificio pericoloso

I genitori di Marco Gottardi andarono a trovare il figlio nella sua nuova sistemazione a Londra un mese fa. Marco aveva da poco preso casa, insieme alla sua fidanzata Gloria, in un appartamento della Grenfell Tower. Ma, da bravo architetto, laureato con il massimo dei voti, Marco Gottardi aveva guardato con occhio critico la costruzione e non l’aveva trovata sicura. Racconta il padre Giovanni “Mi aveva detto che il grattacielo in cui aveva trovato un appartamento in cui vivere non era sicuro. O almeno che le norme che dobbiamo rispettare in Italia sono decisamente più restrittive rispetto all’Inghilterra.” Lo studio di architetti per cui lavorava Marco, tra l’altro, si occupava proprio di restaurare antichi edifici, perciò, come sottolinea anche il padre, “Marco sapeva bene cosa significa restaurare gli stabili“. Le nuove dichiarazioni di Giovanni Gottardi infittiscono ancora di più i dubbi sull’incendio avvenuto: un incidente imprevedibile o una tragedia annunciata?

Tragedia inevitabile

Già nelle precedenti dichiarazioni, il padre di Marco Gottardi aveva fatto capire che si trattava di un edificio in cui c’erano alcune mancanze per i casi di emergenza. Parlando dell’ultima telefonata fatta al figlio, risulta che Marco e Gloria stessero dormendo ancora quando le fiamme già lambivano un lato del 23esimo piano. Ciò fa già capire che non doveva esserci un allarme antincendio, che altrimenti avrebbe svegliato i due italiani. Se poi i dubbi di Marco Gottardi sulla bontà dell’edificio, sorti un mese prima dell’incidente, erano fondati è molto probabile che si sia trattato di un incidente che, presto o tardi, si sarebbe comunque verificato. Quando gli edifici non rispettano tutte le norme di sicurezza (che dovrebbero essere uguali in tutta Europa) è probabile che possa accadere una tragedia e, in tal caso, non si sarà mai abbastanza pronti per porre rimedio. Le verifiche vanno ancora portate a termine, poiché la struttura è molto danneggiata ed è difficoltoso procedere.