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Palazzo Mastiani: un palazzo ormai abbandonato

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Girando per Pisa, tra via La Nunziatina e Corso Italia, potreste imbattervi in un elegante Palazzo Neoclassico con un rimando allo stile napoleonico, ma oramai abbandonato a sé stesso da circa una decina di anni. Si parla di Palazzo Mastiani, un antico edificio della portata di 4000 metri quadrati...

Girando per Pisa, tra via La Nunziatina e Corso Italia, potreste imbattervi in un elegante Palazzo Neoclassico con un rimando allo stile napoleonico, ma oramai abbandonato a sé stesso da circa una decina di anni. Si parla di Palazzo Mastiani, un antico edificio della portata di 4000 metri quadrati, di proprietà dell’Ateneo pisano (dal 2010), che nel corso degli anni non si è mai riuscito a vendere.

Palazzo Mastiani
Il Palazzo sovrasta il centro di Pisa: il giardino che lo circonda potrebbe essere sfruttato in maniera migliore rispetto all’uso che ne è stato fatto in questi anni. Il quartiere di S.Antonio ha più volte cercato di richiederlo per poterne fare un’area verde, ma senza successo. Ovviamente per poter essere di nuovo utilizzabile dagli abitanti della zona, il giardino dovrebbe essere sottoposto a grandi lavori di risanamento, perchè entrando nello spazio verde del palazzo, ci si scontra con dei grossi rami di pino crollati a terra, oltre a cumuli di sporcizia e erba probabilmente più alta di chiunque osasse entrarvi.
Gli unici abitanti al momento identificati dell’antico palazzo sono dei gatti, che vengono nutriti da volontari e passanti (che però poi abbandonando l’immondizia nel giardino del palazzo).

Interno Palazzo Mastiani

Al suo interno Palazzo Mastiani è un’opera d’arte, con una scala di marmo (e di marmo sono anche le statue che sono poste alla fine dello scalone). Ogni stanza (e sono parecchie!) è dipinta in pure stile Settecentesco (secolo a cui risale la costruzione del palazzo), e recano ancora al loro interno il passaggio di celebri figure storiche: probabilmente in Palazzo ha fatto da sfondo alle meditazioni di Leopardi e alle feste di Paolina Bonaparte (e sono solo quelle che conosciamo!).