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Palermo: Zamparini si dimette, dopo 15 anni. In arrivo gli americani

Maurizio Zamparini era presidente del Palermo dal 2002. Ora passa la mano. Ancora ignoti i nomi. "Entro massimo 5 anni, sarà di nuovo Europa".

Maurizio Zamparini era presidente del Palermo dal 2002. Ora passa la mano. Ancora ignoti i nomi. "Entro massimo 5 anni, sarà di nuovo Europa". "Mi dimetto. Mollo tutto. Non sarò più il presidente del Palermo". Dopo 15 anni al Palermo, Maurizio Zamparini se ne va. E stavolta lo fa davvero. PerchÃ...

Maurizio Zamparini era presidente del Palermo dal 2002. Ora passa la mano. Ancora ignoti i nomi. “Entro massimo 5 anni, sarà di nuovo Europa”.

“Mi dimetto. Mollo tutto. Non sarò più il presidente del Palermo”. Dopo 15 anni al Palermo, Maurizio Zamparini se ne va. E stavolta lo fa davvero. Perchè questa frase l’avrà ripetuta mille volte e in mille contesti diversi: errori arbitrali, presunti torti subiti, periodi no, calciatori indisciplinati, ecc. Ma, alla fine, era sempre rimasto al suo posto. Ora il comunicato ufficiale è davvero nero su bianco. Zamparini rassegna le dimissioni dalla carica di Presidente del Palermo Calcio. Entro 15 giorni, sarà nominato il suo successore che verrà presentato ufficialmente in conferenza stampa. Pare sia membro e rappresentante di un fondo anglo-americano impegnato contrattualmente nei progetti del Palermo Calcio e in quelli relativi agli impianti sportivi da realizzare in città, come lo stadio e il centro sportivo. L’obiettivo degli investitori è quello di riportare il club, nel giro di un massimo di 5 anni, nella posizione che merita, ovvero quella europea.

Finisce così, un’era durata 15 anni. Zamparini aveva rilevato i rosanero da Franco Sensi, nell’estate del 2002. Oggi, però, la cessione è ancora avvolta dal mistero. Gli investitori statunitensi, infatti, non sono ancora stati svelati: “Non posso fare nomi – aveva anticipato – L’unica cosa che posso assicurare è che io non sarò presidente onorario. Resterò qui, in un primo periodo, per coadiuvare il mio successore e mostrargli come gestire la situazione”. L’attesa per scoprire chi si cela dietro questi “investitori” made in Usa sarà, quindi, di qualche giorno. Si tratta, ad ogni modo, degli unici che sono riusciti a completare un iter incominciato più volte nel corso degli anni da molti altri imprenditori stranieri: dagli sceicchi apparsi in una conferenza stampa del 2012 e poi scomparsi nel giro di una notte, ai recenti cinesi che avrebbero dovuto definire entro Natale.