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Panama Papers: il popolo britannico invoca le dimissioni di Cameron

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Non si placano le polemiche in Inghlterra dopo lo scandalo Panama Papers che ha travolto la famiglia del premier David Cameron, attaccato dalla stampa nazionale ma anche dal popolo britannico che è sceso in massa in strada invocando le dimissioni del primo ministro britannico. Per tutta risposta D...

Non si placano le polemiche in Inghlterra dopo lo scandalo Panama Papers che ha travolto la famiglia del premier David Cameron, attaccato dalla stampa nazionale ma anche dal popolo britannico che è sceso in massa in strada invocando le dimissioni del primo ministro britannico.
Per tutta risposta David Cameron ha reso pubbliche le proprie dichiarazioni dei redditi, come già promesso alcuni giorni fa, quando vennero fuori nomi e cifre della maxi evasione fiscale che ha avuto come protagonista lo studio legale Mossack Fonseca, con sede a Panama.
Permangono molti sospetti sulla veridicità dei redditi dichiarati da Cameron e a gettare benzina sul fuoco delle polemiche ci ha pensato la Bbc che ha avanzato sospetti su una donazione di 200 mila sterline ricevute da Cameron da parte della madre nell’anno 2011, dopo la dipartita del padre, anch’egli coinvolto in prima persona nello scandalo Panama Papers.

Potrebbe trattarsi, secondo la stampa britannica, di una parte dell’eredità ricevuta dal padre, occultata per aggirare il pagamento della tassa di successione. Diverse migliaia di persone hanno manifestato il proprio malumore, facendo sentire la propria voce nei pressi di Downing Street e per chiedere le dimissioni del primo ministro David Cameron, coinvolto nello scandalo dei Panama Papers per il fondo offshore del padre Ian.

Cameron non ha mai negato di avere beneficiato degli investimenti off-shore del padre, auto-accusandosi davanti la stampa locale di non avere saputo gestire la situazione: ‘Avrei dovuto e potuto gestire la vicenda meglio – ha chiosato – ci sono lezioni da imparare e le imparerò. E non date la colpa all’ufficio del 10 Downing Street, o consiglieri senza nome. La colpa è mia’.

Intanto sale sempre di più anche la pressione da parte delle opposizioni che chiedono maggiore trasparenze sui conti del premier britannico, chiedendo che lo stesso ne riferisca alla Camera dei Comuni.