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Pedofilia, 70 enne condannato a 5 anni per sesso con minori

Pedofilia

Indonesia, un 70enne italiano, Bruno Gallo, è stato condannato a 5 anni di carcere per aver offerto soldi e regali a ragazzini minorenni in cambio di rapporti sessuali.

Pedofilia in Indonesia, un 70enne italiano è stato condannato a 5 anni per aver avuto rapporti sessuali con dei minori. Bruno Gallo, questo il suo nome, avrebbe offerto soldi e regali a ragazzi tra i 16 e i 17 anni. Il suo legale non intende presentare istanza di ricorso, ma ha dichiarato che il suo cliente non sapeva di commettere reato. In Indonesia infatti, i rapporti omosessuali sono permessi, ma solo se i due partner sono maggiorenni e consenzienti. Allacciando rapporti con ragazzi minorenni, l’uomo avrebbe così commesso un reato.

La questione legale

Bruno Gallo è stato arrestato a Lombok, un’isola indonesiana. Qui il 70enne ci viveva da ben vent’anni, vi si era trasferito dall’Italia probabilmente per cercare fortuna o per vivere liberamente la sua sessualità. Oggi il sign. Gallo è stato condannato a 5 anni di carcere, colpevole di aver offerto soldi e regali a ragazzini minorenni tra i 16 e i 17 anni in cambio di sesso.

Un giudice della provincia di West Nusa Tenggara ha dichiarato l’uomo colpevole di aver violato la legge di protezione dell’infanzia. In Indonesia, infatti, è assolutamente permesso avere rapporti omosessuali a patto che i partner siano consenzienti e sopratutto maggiorenni. Conscio di non avere vie di fuga legali, il suo avvocato ha reso noto alla stampa di non voler presentare istanza di ricorso al giudice della sentenza. Inoltre sostiene che il suo cliente, al momento del fatto, non fosse consapevole di fare reato. Per lo stesso reato, l’uomo oltre alla pena in carcere, dovrà pagare una multa di 100 milioni di rupie, pari a 7500 dollari, oppure potrà scegliere di rimanere in carcere altri tre mesi.

La Castrazione ChimicaPedofilia

Non molti mesi fa, il governo indonesiano ha approvato una legge controversa che prevede la castrazione chimica per i pedofili condannati per via definitiva, e in alcuni casi più particolari sarebbe prevista anche la pena di morte. Questa legge è stata promossa dallo stesso presidente indonesiano Joko Widodo, dopo lo stupro che ha causato la morte di una ragazzina di 14 anni ad opera di un gruppo di ragazzi.

Questa iniziativa ha di sicuro diviso il parlamento indonesiano: se da un lato la castrazione veniva letta come una giusta punizione per questo tipo di reato, dall’altro veniva comunque letta come una violazione dei diritti umani. La delibera, anche se non unanime, ha portato all’approvazione della legge. La castrazione chimica avviene tramite l’iniezione di ormoni femminili che facciano diminuire o debellare il desiderio sessuale.

Questa procedura è già utilizzata per i reati sessuali in altri Paesi come la Polonia, la Corea del Sud e la Russia; nel Regno Unito è applicata su richiesta del condannato. In una intervista alla BBC, Widodo avrebbe dichiarato che questo tipo di pena, se correttamente applicata potrebbe diminuire drasticamente o eliminare completamente, i reati sessuali sui minori. E chi lo accusava di andare contro i diritti umani ha dichiarato: ” La nostra Costituzione rispetta i diritti umani, ma quando si tratta di crimini sessuali non può esserci alcun compromesso”