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Pedofilia: scoperto scambio di immagini online, arrestato anche un magistrato

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Pedofilia in Trentino. Le forze dell'ordine hanno scoperto una fitta rete di immagini e video online che ritraevano esibizioni pornografiche di minorenni.

Pedofilia in Trentino. E’ stato scoperto dalle forze dell’ordine una fitta rete di immagini e video online che ritraevano esibizioni pornografiche di minorenni. Sono state arrestate ben 10 persone e nella faccenda è coinvolto anche un magistrato. La scoperta è shoccante, soprattutto quando si viene a sapere che le persone coinvolte sono veramente tante. La Polizia di Stato di Trento oltre ad aver arrestato 10 persone ne ha perquisite ben 47. Il materiale pedopornografico che poi è stato rilevato è di una quantità piuttosto rilevante.

Le indagini

Pedofilia in Trentino. Le indagini rivolte a smascherare i soggetti dietro una larghissima rete di pedofili sono cominciate nel 2016. Tutto ebbe inizio con l’arresto di un uomo di 38 anni altoatesino, avvenuto il 1 febbraio del 2016. L’uomo è stato arrestato perchè in possesso di materiale, foto e video, che ritraeva minorenni intenti ad atteggiamente pornografici. L’arrestato ha dichiarato alla polizia di aver reperito il materiale sulla rete ma la Polizia ha subito sospettato sulla veridicità delle sue dichiarazioni. L’uomo continuava a dire che il materiale era stato ceduto da terze parti delle quali non era in grado di riferire l’identità. Le forze dell’ordine hanno voluto approfondire la vicenda finchè sul computer sequestrato non hanno trovato un utilizzo particolarmente inteso dell’applicazione chiamata Voip. Insieme all’applicazione è stata trovata una rubrica che conteneva i contatti di persone appartenenti a diverse zone del nostro Paese.

La scoperta

La Polizia, dopo un’accurata ricerca all’interno del computer sequestrato e con l’ausilio di particolari software, è riuscita a risalire alle centinaia di persone che facevano parte di quella rubrica che possedeva l’uomo arrestato. Le forze dell’ordine incaricate sono anche riuscite a ricostruire svariate conversazioni che le persone si scambiavano tra di loro. I soggetti delle loro discussioni erano indubbiamente i bambini. Gli uomini coinvolti discutevano in modo morboso di pratiche sessuali con i minorenni. L’uomo arrestato, dopo le indagini, è invece risultato il fulcro di una vastissima rete che possedeva più di 100 contatti. L’uomo con i suoi contatti discuteva e scambiava materiale pedopornografico. Gli investigatori riescono ad indentificare ben 48 persone che ricevevano e scambiavano il materiale illegale da svariati punti dell’Italia I contatti arrivavano dal rentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna.

Il magistrato coinvolto

Dentro alla fitta rete di pedofili è coinvolto anche un magistrato. La vicenda, già ricca di squallore, assume una sfumatura ancora più inquietante. Un magistrato, e quindi una persona che dovrebbe difendere il popolo e condannare chi commette certi atti osceni è il primo a praticarli. Lo scalpore è tanto e la notizia del suo arresto è stata divulgata il 2 ottobre scorso. Lui è un magistrato della Corte d’Appello di Reggio Calabria. Il suo nome è Gaetano Maria Amato e ha 58 anni. L’uomo viene intercettato grazie all’inchiesta della Procura di Trento le cui indagini sono inziate circa un anno e mezzo fa. L’uomo risulta essere coinvolto nella rete di pedofili intercettata grazie alle ricerche sul computer sequestrato appartenente al fulcro dell’intera operazione. Si tratta proprio dell’uomo arrestato nel 2016 di 38 anni e residente in val Pusteria.