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Per i giovani il rischio povertà è sempre più concreto

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La ricerca sul reddito e le condizioni di vita condotta dall'Istat, relativa al 2010 e i cui risultati sono appena venuti alla luce, produce una fotografia estremamente preoccupante del nostro paese. In base ad essa, infatti, un italiano su quattro è a rischio di povertà o di esclusione sociale, e...

La ricerca sul reddito e le condizioni di vita condotta dall’Istat, relativa al 2010 e i cui risultati sono appena venuti alla luce, produce una fotografia estremamente preoccupante del nostro paese. In base ad essa, infatti, un italiano su quattro è a rischio di povertà o di esclusione sociale, e il pericolo aumenta in maniera esponenziale per i giovani tra i 18 e i 24 anni. Le cifre in questione, dicono che il il 18,2% delle persone residenti in Italia risulta esposto al rischio di povertà, il 6,9% si trova in condizioni di grave disagio economico, mentre il 10,2% vive in famiglie caratterizzate da una bassa intensità di lavoro. Il raffronto è impietoso se si prende a termine di paragone le altre due economie forti dell’area euro, Germania e Francia, che mostrano valori molto minori sia del rischio di povertà che dell’indicatore di grave povertà. Altro dato su cui riflettere, ma che era già abbastanza noto, è quello delle famiglie che dichiarano di arrivare con grande difficoltà agli ultimi giorni del mese, che ammonta al 16% del totale, mentre l’8,9% si è trovato in arretrato con il pagamento delle bollette, l’11,2% con l’affitto o il mutuo e l’11,5% non ha potuto riscaldare in maniera adeguata la propria abitazione. Naturalmente, la situazione italiana è abbastanza variegata e la situazione di maggior disagio si verifica al Sud e nelle Isole, tanto che se in queste zone la situazione di grave difficoltà economica interessa il 12,9% delle famiglie, il valore scende al Centro al 5,6% e al Nord al 3,7%. Di solito, queste famiglie sono quelle con alto numero di componenti e/o con un basso numero di percettori di redditi. Per quanto concerne il reddito medio, il 50% delle famiglie non supera i 2000 euro mensili e gli squilibri nella diffusione della ricchezza, male che da sempre affligge il nostro paese e che si è fatto ancora più stridente in questi anni di crisi, è testimoniato in maniera eloquente dal dato in base al quale la quota di reddito totale del 20% più ricco delle famiglie residenti in Italia è pari al 37,2%, mentre al 20% più povero spetta l’8,2% della ricchezza prodotta. Sono dati che dovrebbero fungere da base per una azione di governo che voglia veramente porre le basi per una ripresa dei consumi, a partire dalla necessità di adottare forme di integrazione e sostegno al reddito simili a quelle che sono in vigore in Inghilterra, Francia e Germania, i paesi coi quali dovremmo confrontarci.

Giovani in cerca di lavoro