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Per quanto tempo la nicotina rimane nel sangue?

nicotina

Il termine nicotina trae origini dalla pianta del tabacco Nicotiana tabacum. Scopriamo in cosa consiste e per quanto tempo rimane nel sangue.

La pianta fu esportata dal Jean Nicot, da cui il termine nicotina, per la prima volta nel 1550. La pianta viaggiò dal Portogallo fino a Parigi, dove venne impiegata in campo medico. Successivamente fu scoperta la composizione chimica nel 1843 da Adolf Pinner e Amé Jules Pictet nel 1904 la sintetizzò.

Cos’è la nicotina

La nicotina è un composto organico, ma soprattutto tossico. Questo elemento funziona come antagonista per il ricettore dell’acetilcolina, strettamente interconnesso con la difesa vegetale degli erbivori. Il principio attivo si trova in tutte le piante ma è concentrata soprattutto nelle foglie. Nel tabacco la concentrazione varia dallo 0,3 al 5% del peso secco della stessa.

La nicotina è presente anche in altre piante del gruppo delle Solanacee come ad esempio il pomodoro, la patata, il peperone e la melanzana. Allo stato puro è liquida e incolore. Mentre se esposta all’aria imbrunisce.

L’effetto della nicotina sull’organismo

La nicotina, in piccole dosi, favorisce il rilascio di dopamina oltre che neurotrasmettitori come la serotonina, l’adrenalina e la vasopressina. Tutte queste sostanze trasmettono all’organismo una sensazione di euforia. Ma è importante ricordare che la nicotina è tossica in dosi elevate. Per l’uomo la dose letale è di 0,5/1 mg/kg.

La dipendenza da nicotina

La nicotina crea uno stato di assuefazione e crea dipendenza nei consumatori abituali. Infatti, nonostante la quantità di nicotina assunta fumando sia limitata, perché buona parte della sostanza viene bruciata dal calore, è sufficiente per creare dipendenza. Naturalmente la presenza di un filtro, del tipo di tabacco inalato e l’effettiva inalazione possono influire sulla dipendenza.

La dipendenza è sia di tipo psichico che fisico. L’organismo, infatti, entra in astinenza come nel caso di consumo di droghe pesanti. I sintomi principali sono stipsi, sensazione di vuoto e irritabilità. Il picco viene raggiunto nell’arco di 48/72 ore.

Tempo di assorbimento

Il modo in cui la nicotina entra nel sangue dipende dal metodo di assunzione del tabacco; se il tabacco viene fumato, la nicotina viene subito inalata nei polmoni. Da qui passa poi al sangue. Se la nicotina è sniffata, passa direttamente dal naso al sangue, idem se viene masticata, passa prima dalle mucose della bocca per arrivare subito dopo alla circolazione sanguigna. Una volta raggiunto il sangue, non impiegherà più di 10 secondi per arrivare al cervello.

Una volta raggiunto il sistema, la nicotina si scinde in sostanze multiple, questo perché il tabacco è costituito da 4.000 componenti diversi e una volta raggiunto il sangue si disgrega liberando appunto questi componenti. Uno dei principali indicatori di nicotina nel sangue è la cotinine; alcuni test sono unicamente per questo.

Tempo di disintossicazione

Dal momento in cui si consuma l’ultimo prodotto contenente nicotina, ci vogliono 72 ore prima che il corpo la espella. La cotinina, invece, rimane in circolo nel sangue per 4 giorni dopo l’ultima assunzione del prodotto contenente nicotina. Ci possono volere, invece, fino a tre settimane affinché l’organismo ne sia completamente disintossicato.

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