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Polizia: il crimine si combatte a tavola, obbligo di dieta ed esercizio fisico

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È guerra ai poliziotti obesi, d’ora in poi meno pasta e dolci e più esercizio fisico per rincorrere e acciuffare i criminali. “Guardie e ladri”, il film del 1951 diretto da Mario Monicelli e interpretato da Totò e Aldo Fabrizi potrebbe essere il miglior esempio per descrivere questa notizi...

È guerra ai poliziotti obesi, d’ora in poi meno pasta e dolci e più esercizio fisico per rincorrere e acciuffare i criminali.

Guardie e ladri”, il film del 1951 diretto da Mario Monicelli e interpretato da Totò e Aldo Fabrizi potrebbe essere il miglior esempio per descrivere questa notizia, in particolare dove il povero Aldo Fabrizi (la guardia) è costretto a rincorrere Totò (il malfattore).

Ebbene, sarebbe consigliabile che gli agenti di polizia godessero di una buona forma fisica e atletica. Purtroppo non sempre è così e in condizioni di sovrappeso può diventare complicato inseguire a piedi un ladro. La Bolivia ha deciso di correre ai ripari e avere agenti in forma.

Non si tratta di un consiglio ma di un obbligo, come ha annunciato il comandante generale della Polizia Rino Salazar che martedì scorso ha presentato a La Paz il “Piano di rigenerazione fisica nazionale”.

L’obiettivo dichiarato è di migliorare lo stato atletico degli agenti di polizia in sovrappeso in modo da affrontare adeguatamente i compiti che il lavoro prevede. I poliziotti dovranno svolgere attività fisica secondo livelli d’intensità coerenti con l’età e condizione di salute. Il nuovo piano entrerà in vigore in tempi brevi, sottoporsi all’attività fisica sarà obbligatorio e controllato dai comandanti di dipartimento.

L’iniziativa è stata colta favorevolmente dalla popolazione boliviana, forse meno dagli agenti con qualche problema di peso.

La Bolivia non è il primo Paese a mettere a dieta le sue forze di polizia. È accaduto in Messico, dopo che uno studio aveva evidenziato come il 70% degli agenti fosse obeso, in Pakistan, Malesia e anche nel Regno Unito dove l’anno scorso il capo di Scotland Yard, Sir Bernard Hogan-Howe, non usò mezzi termini nell’affrontare il problema:

Penso che ognuno abbia dei doveri nei confronti dei colleghi e le persone che chiedono aiuto vogliono poliziotti in forma, non qualcuno che arranca per la strada, che arriva tardi e che quando arriva non riesce neanche più a respirare. Se questi poliziotti non recuperano la linea, allora non abbiamo un lavoro per loro.