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Possibili jihadisti infiltrati tra i profughi passano per Milano

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Già nell’agosto scorso il Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti (Copasir), tramite il suo presidente Giacomo Stucchi, aveva avvisato circa il rischio che terroristi dell’Isis potessero arrivare in Europa dalla Libia infiltrandosi tra i profughi, come in effetti è successo. A r...

Già nell’agosto scorso il Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti (Copasir), tramite il suo presidente Giacomo Stucchi, aveva avvisato circa il rischio che terroristi dell’Isis potessero arrivare in Europa dalla Libia infiltrandosi tra i profughi, come in effetti è successo. A rilanciare l’allarme è stato l’Assessore al Welfare del Comune di Milano Pierfancesco Majorino: infatti, mentre nei mesi scorsi Paesi come la Francia, la Svizzera e l’Austria avevano chiuso le frontiere a causa degli attacchi terroristici subiti, nelle ultime settimane, dai centri d’accoglienza del capoluogo lombardo sarebbero passati e riusciti ad uscire dal nostro Paese tra gli 80 e 100 migranti al giorno, diretti verso il Nord Europa. Migranti “non identificati”. Nel caso in cui tale identificazione avvenisse, essi dovrebbero poter presentare richiesta d’asilo in Italia.

Nell’agosto scorso polizia, carabinieri, Guardia di Finanza e polizia locale avevano cominciato ad effettuare delle verifiche di identificazione e fotosegnalamento alla Stazione Centrale, nei cui pressi si trovano molti migranti, e ad un hub (dispositivo di rete) di smistamento situato in Via Sammartini.