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Prima gravidanza clinica grazie ad un innesto eterotopico di tessuto ovarico

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Per la prima volta va in porto una gravidanza assistita in seguito ad innesto di tessuto ovarico in sede eterotopica, cioè differente dalla posizione di origine, a Melbourne, Australia. Il team di specialisti del MIVF – Istituto di fecondazione in vitro di Melbourne, coordinato dalla Prof.ssa ...

testataovaioPer la prima volta va in porto una gravidanza assistita in seguito ad innesto di tessuto ovarico in sede eterotopica, cioè differente dalla posizione di origine, a Melbourne, Australia.

Il team di specialisti del MIVF – Istituto di fecondazione in vitro di Melbourne, coordinato dalla Prof.ssa Kate Stern, si occupano da più di 20 anni di sviluppare tecniche finalizzate alla preservazione della fertilità dei soggetti ad alto rischio di perdita della capacità di riproduzione, a seguito di patologie neoplastiche o degenerative che richiedano la rimozione chirurgica degli organi riproduttivi o a seguito di trattamenti chemioterapici che ne alterano per sempre la funzionalità.

Uno dei servizi è quello della preservazione della fertilità mediante criocongelamento di tessuto ovarico: diverse sezioni intatte dell’ovaio vengono prelevate in laparoscopia, prima della rimozione chirurgica, e successivamente congelate. Quando si presentino le condizioni favorevoli allo sviluppo di una gravidanza, esse vengono innestate nell’addome del soggetto, nella sede tipica dell’ovaio (innesto orto topico) o in una sede diversa (innesto eterotopico), e la loro funzionalità viene stimolata mediante la somministrazione di opportuni farmaci ed ormoni. In circa nove mesi il tessuto ovarico innestato è in grado di produrre un ovulo maturo e sano, il quale viene prelevato, fecondato in vitro, e quindi impiantato nell’utero.

Mediante l’innesto orto topico sono state portate a termine 29 gravidanze nel mondo, mentre con l’innesto etero topico questo è il primo caso in assoluto. Alla giovane coinvolta, è stato innestato il tessuto ovarico, prelevato e congelato 7 anni prima, lungo la parete dell’addome, che hanno portato allo sviluppo di due ovuli sani, fecondati in vitro e reimpiantati in utero. Entrambi gli embrioni hanno attecchito, e la giovane adesso è incinta di 25 settimane di due gemelline e la gravidanza procede serenamente.

La prof.ssa Stern ha presentato il caso durante la riunione annuale della Fertility Society of Australia, in corso a Sidney in questi giorni, ed ha affermato di aver ” dimostrato che il tessuto ovarico può sopravvivere e funzionare normalmente fuori del suo ambiente naturale. La procedura offre alle pazienti di cancro la speranza di concepire” e che “questa gravidanza, fornisce la prova inequivocabile che la crioconservazione, o congelamento del tessuto ovarico, conserva lo sviluppo del follicolo e che la funzione ovarica normale e la gravidanza possono verificarsi in un sito non-ovarico”