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Primarie PD, Matteo Renzi: "Giusto confrontarsi ma non litigare"

Renzi

L'ex premier, in un incontro a Pioltello, ha dichiarato che non farà alcuna alleanza con tutti quelli che sono usciti dal Partito Democratico. Non vuole però che "le primarie debbano essere l’occasione per litigare tra di noi".

“Io punto sulle idee. Mi avete mai sentito parlare male di Emiliano o di Orlando? Io non credo che le primarie debbano essere l’occasione per litigare tra di noi”. Così ha parlato Matteo Renzi, a margine di un incontro al centro civico comunale di Pioltello, nell’hinterland milanese, in vista delle primarie del prossimo 30 aprile.

L’ex premier, accolto con entusiasmo dagli amministratori locali e dagli iscritti alla sede locale del PD, ha poi dichiarato che non farà alcuna alleanza con tutti quelli che sono usciti dal Partito Democratico perché “se uno se ne va perché vuole fare polemica, deve prendersi la responsabilità delle sue scelte“.

La campagna in vista delle primarie

Matteo Renzi, al di là delle dichiarazioni sui suoi avversari, ha descritto i vari punti della sua campagna elettorale in vista delle primarie: si è parlato di Jobs Act “abbiamo discusso di come creare lavoro oltre al JobsAct, di come coniugare innovazione tecnologica e tradizioni artigianali, di come combattere l’evasione fiscale e dunque abbassare le tasse e di molto altro.“; l’ex premier ha continuato “Lo so anch’io che 710mila posti di lavoro in più non bastano, ma sono stati il più grande incremento di posti di lavoro degli ultimi 20 anni” ironizzando poi come qualcun’altro avesse promesso “un milione di posti di lavoro“, “cosa che invece è successa in negativo: sono stati un milione in meno”.

L’Italia e l’Europa

Il discorso si è poi spostato sull’Europa perchè “non è possibile che l’Unione Europea ci venga a dire come dobbiamo usare la carta-alluminio per uso alimentare e poi di fronte al problema dell’immigrazione ci mandi una lettera dov’è scritto che l’Italia non sta facendo abbastanza“, Matteo Renzi ha riservato anche una frecciata, indirettamente, a Matteo Salvini dichiarando che “Io sono per l’Europa, non come un vostro concittadino che è contro l’Europa tutti i giorni tranne il 27 del mese, quando prende lo stipendio da europarlamentare“.

In chiusura dell’incontro, l’ex Premier ha voluto sottilineare la particolarità della sua campagna elettorale: “Noi siamo ripartiti da zero. Abbiamo percorso l’Italia in lungo e in largo ma in silenzio, nei piccoli comuni, senza la sfilata di telecamere e taccuini. Siamo stati nel cuore della Locride e nel profondo Nord. Non abbiamo mai parlato male dei nostri avversari alle primarie, mai: non troverete mai una sola parola contro Emiliano o Orlando.”