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Primarie PD, 4 su 10 votanti sono over 65: la sinistra invecchia

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Renzi stravince le primarie, ma i dati destano preoccupazione, un affluenza minore rispetto agli anni passati e la maggioranza dei votanti è over 65.

Le primarie del Partito Democratico hanno incoronato il segretario uscente Matteo Renzi che, stando ai dati diffusi dal partito, ha ottenuto il 70.01% delle preferenze (1.283.389 voti); lo sfidante Andrea Orlando si è fermato al 19.50% (357.526 voti), con Michele Emiliano al 10.5% (192.219 voti).

Ma sono altri i numeri che interessano. Le primarie di quest’anno, nonostante una affluenza oltre le aspettative (1milione e 833mila votanti), ha registrato una presenza inferiore a quelle degli anni passati: rispetto alle primarie del 2013 è crollata di poco meno di 1milione di elettori (quattro anni fa, gli elettori erano stati 2milioni e 805mila); andando ancora più indietro negli anni il confronto diventa impietoso, si parla infatti di 1milione e 713mila votanti in meno rispetto a 10 anni fa, e 1milione e 217mila in meno rispetto a 8 anni fa.

Le primarie “anziane”

Le primarie di quest’anno però, vincono per un altro dato: il 42% dei votanti, infatti, ha 65 anni e oltre, un ulteriore 21% supera i 55 anni; l’affluenza giovanile (fra 16 e 34 anni) è stata solo del 15%. Dati questi, che mettono il Pd di fronte ad una dura realtà: la base Democratica appare prevalentemente anziana, inoltre non riesce più ad interessare i giovani alla politica. Nel 2013, all’interno del Partito Democratico, il peso degli anziani (oltre 65 anni) era limitato al 29%, 13 punti in meno, mentre i più giovani mostravano una presenza superiore di 4 punti. In questo momento sono altri, i partiti che attirano maggiormente i giovani: il Movimento 5 Stelle su tutti.

Sul piano dell’istruzione, però, il partito di centro-sinistra può gioire:, i votanti alle Primarie mostrano un livello di istruzione mediamente elevato. Il 37% in possesso di laurea, qualcuno in più del diploma superiore. Meno quello professionale dove, appunto, la componente più ampia è composta da pensionati: oltre il 40%. Contano meno, invece, i lavoratori dipendenti, pubblici e privati che come i lavoratori indipendenti, si sono attestati intorno al 15%.