Tiziana Mastrobuono La pressione: cos’è e come si misura
Lo pneumatico è un involucro in gomma con all’interno una camera d’aria che funge da sostegno e determina il movimento. Fino qui, tutto facile: ma come fanno le quattro gomme a sostenere l’auto e a “calibrarne” la tenuta su strada in termini di sicurezza e manovrabilità? Attraverso una giusta quantità di aria inserita, che si esprime in “pressione”, all’interno stesso della camera d’aria. I “bar” – unità di misura della pressione – si aggirano intorno ai 2.0 e fino ai 3.0 per ruota, come stabilito dalla casa produttrice dell’auto.
La misurazione avviene attraverso uno strumento noto a tutti i guidatori: quando si va a “gonfiare le ruote” presso un distributore o un meccanico- il che deve avvenire almeno una volta al mese – si collega la ruota ad un rivelatore che indica su un display il livello di pressione e, in base al modello dell’auto, si deve “pompare” aria fino al raggiungimento del valore ideale.
Effetti di una pressione gomme non corretta
La pressione delle auto deve essere calibrata correttamente in quanto sia un livello basso che un livello alto sono fattori di pericolo e mal funzionamento dell’auto. Infatti, una pressione bassa, ossia la presenza di poca aria nelle gomme, pregiudica la frenata dell’auto in quanto ne aumenta la durata, così come diminuisce proporzionalmente l’attrito sulla strada. La stessa condizione compromette anche la tenuta dell’auto su superfici bagnate e scivolose – fenomeno conosciuto con il nome di “aquaplaning” -.
Lo stesso si può dire per una pressione delle gomme troppo alta: aumenta il consumo dello pneumatico, produce un eccessivo sollecito sulle sospensioni, facilita gli slittamenti nelle manovre. Solo nel caso di un maggiore carico dell’auto – in termini di peso di persone od oggetti trasportati – la pressione alta è da ritenere utile e necessaria.
