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Amoxicillina: la regina degli antibiotici. Quando assumerla?

L’amoxicillina è un antibiotico e viene considerato un farmaco ideale per curare le infezioni batteriche. Utilizzato specialmente contro i batteri sensibili. Le infezioni che vengono trattate attraverso questo farmaco sono, di solito, quelle che colpiscono la faringe, la cute, le orecchie, le vie respiratorie inferiori, le infiammazioni dentali e l’apparato urinario.

Ovviamente ci possono essere delle controindicazioni, come con tutti i medicinali, quindi ora scopriremo come utilizzarla al meglio.

Che cosa è l’amoxicillina?

L’amoxicillina, come abbiamo detto, è un medicinale antibiotico prescritto per la cura di infezioni batteriche, come ad esempio la salmonella, mal d’orecchio, o infezione da Escherichia Coli.

E’ disponibile in un’elevata varietà di forme, come capsule, liquidi o masticabili.
Quando si prende l’amoxicillina, si interferisce con la capacità dei batteri di formare le pareti cellulari. Senza queste, i batteri non possono proteggersi dagli anticorpi che agiscono per uccidere le cellule batteriche.

Di conseguenza non possono tenere il contenuto delle cellule batteriche all’interno venendo debellati.

Effetti

L’amoxicillina è spesso prescritta in base al livello di infezione. Per esempio, quando il farmaco è usato per curare un’infezione all’orecchio è spesso prescritto per 7 -10 giorni, o deve essere assunta attraverso tre iniezioni.

Tuttavia, per una infezione delle vie urinarie, che è molto spesso più grave, gli antibiotici sono spesso presi per 14 giorni, in modo da assicurare che l’infezione sia completamente debellata. Una volta presa l’amoxicillina, essa comincia ad attaccare l’infezione nel corpo.

Dopo circa 2 – 3 giorni di assunzione del farmaco, una persona inizia a provare sollievo dai sintomi che lo affliggevano. Questo non significa, tuttavia, che l’infezione se ne sia andata del tutto e il soggetto si possa dichiarare guarito.

Indipendentemente da quando una persona comincia a sentirsi meglio, gli antibiotici dovrebbero essere presi per tutto il periodo prescritto. In questo modo tutti i batteri vengono uccisi e non si corrono più rischi, ma il motivo è anche un altro. Se la prescrizione non è presa interamente come indicato da un medico, è possibile una recidiva dell’infezione, che questa volta potrebbe anche essere molto più grave della precedente.

Prendere un antibiotico per meno tempo di quanto prescritto dal medico potrebbe portare prima i batteri a diventare resistente ai farmaci, e quindi rendere più difficile debellarli, e poi indurre anche nel paziente una immunità agli antibiotici. Il che sarebbe molto peggio, nel caso di infezioni batteriche peggiori.

Per ottenere migliori risultati

L’amoxicillina riesce ad ottenere un livello di efficienza maggiore contro le infezioni quando è mantenuta costantemente ad alti e costanti livelli all’interno del corpo. Proprio per questo motivo le prescrizioni indicano, spesso, di assumere il medicinale ogni otto o dodici ore, in modo da tenerla costantemente in circolo all’interno del corpo. Ovviamente non è nulla di grave se ci si dimentica di assumere una dose, è meglio evitarlo, ma si può riparare al danno riprendendo rapidamente l’assunzione del farmaco. In modo da tenere il corpo il minor tempo possibile indifeso contro l’infezione. Non bisogna cadere nel tranello opposto però. Se ci si dimentica di assumere una dose, non bisogna raddoppiarle per compensare le eventuali dosi non assunte. Infatti, l’uso indiscriminato di antibiotici può anche presentare rischi, ad esempio effetti collaterali diretti come la diarrea grave o comparsa di batteri multi-resistenti, che a livello di popolazione sono una minaccia per tutta la società, dal momento che gli antibiotici potrebbero non funzionare correttamente e rendere difficile il debellare particolari infezioni.

Controindicazioni dell’amoxicillina

Alcuni dei più comuni effetti collaterali causati dall’assunzione, spesso simili a quelli causati da altri antibiotici in generale, di amoxicillina sono:

  • Ipersensibilità ai componenti.
  • Infezioni provocate dai microrganismi produttori di penicillinasi.
  • Ipersensibilità, allergia e reazioni anafilattiche a penicilline e cefalosporine.
  • Reazioni cutanee in caso di mononucleosi infettiva.
  • Effetti minori: cefalee, diarrea, vomito, gastrite, vertigini e dolore epigastrico.
  • Eruzioni cutanee varie: angioedema, dermatite esfoliativa, necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme e casi rarissimi di sindrome di Stevens-Johnson.
  • In alcuni casi, isolati, si possono riscontare: nefrite interstiziale acuta del rene, anoressia, glossite, stomatite e colite pseudomembranosa.
  • Tuttavia, nota positiva, non ci sono interferenze sulla capacità di guidare o di compiere attività che richiedono concentrazione.

Attenzione a come si assumono gli antibiotici

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