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Quarto Grado: Bossetti in lacrime davanti alla moglie, 'sono innocente, fatemi uscire'

massimo bossetti

E' un documento da brividi, quello mandato in onda nell'ultima puntata di Quarto Grado di venerdì 24 febbraio. E' un filmato del primo colloquio in carcere tra Masismo Bossetti, il carpentiere di Mapello condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio avvenuto il 16 giugno 2014 e la mogl...

E’ un documento da brividi, quello mandato in onda nell’ultima puntata di Quarto Grado di venerdì 24 febbraio. E’ un filmato del primo colloquio in carcere tra Masismo Bossetti, il carpentiere di Mapello condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio avvenuto il 16 giugno 2014 e la moglie Marita Comi. Un filmato che è stato registrato da una telecamera nascosta nel carcere di via Gleno e risalente ad una decina di giorni dopo l’arresto di Bossetti, avvenuto in un cantiere nel quale stava lavorando. Lo si sente disperato e sconfortato, ribadire ripetutamente la sua innocenza: ‘non ho violentato nè ucciso Yara, non la conoscevo’, rivela l’uomo alla consorte interrompendo la discussione più volte a causa delle lacrime. Un pianto a dirotto durante il quale Bossetti spiega di aver paura in prigione e di essere mal visto dagli altri detenuti, dicendosi sconvolto per l’arresto e raccontando anche degli interrogatori degli inquirenti che lo hanno riempito di domande.La moglie dal canto suo cerca di tranquillizzarlo spiegando a Bossetti che anche fuori dal carcere la situazione è complicata e che da dieci giorni non fa rientro a casa ma che tutti in famiglia sono convinti della sua innocenza. Poi chiede al carpentiere se è vero che è andato a farsi le lampade, e per quale motivo le faceva, dopo le indiscrezioni relative al fatto che l’uomo si recasse, all’insaputa di Marita, nei centri estetici ed in particolare in quello nella strada di Brembate percorsa da Yara per raggiungere la palestra. Domanda alla quale però Bossetti non risponde con chiarezza. Secondo Claudio Salvagni, ospite negli studi di Quarto Grado, il documento è autentico e proverebbe la sincerità dell’uomo. “Risentire e rivedere oggi quel video mi fa un certo effetto – ha replicato Salvagni a Gianluigi Nuzzi, che gli chiedeva se Bossetti stesse recitando – e se fosse un attore bisogna riconoscergli un Oscar. Credo nella genuinità di quella intercettazione che per me è la pura e semplice verità”.