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RAVENNA FESTIVAL 2014 - Le Vie dell'Amicizia: MESSA DA REQUIEM-Giuseppe Verdi

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  RAVENNA FESTIVAL 2014 - Le Vie dell'Amicizia MESSA DA REQUIEM-Giuseppe Verdi. Sabato 5 luglio, ore 21,00 - Palazzo Mauro de André Domenica 6 Luglio, ore 21,00- Sacrario di Redipuglia. Direttore Riccardo Muti . Tatiana Serjan soprano, Daniela Barcellona mezzosoprano, Saimi...

 

riccardo muti

RAVENNA FESTIVAL 2014 – Le Vie dell’Amicizia
MESSA DA REQUIEM–Giuseppe Verdi.

Sabato 5 luglio, ore 21,00 – Palazzo Mauro de André
Domenica 6 Luglio, ore 21,00- Sacrario di Redipuglia.

Direttore Riccardo Muti .

Tatiana Serjan soprano,
Daniela Barcellona mezzosoprano,
Saimir Pirgu tenore,
Riccardo Zanellato basso.

Orchestra Giovanile Luigi Cherubini.
European Spirit of Youth Orchestra.

Musicisti dei
Berliner Philharmoniker,
Chicago Symphony Orchestra,
Orchestra del Teatro Verdi di Trieste,
Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo,
Orchestre National de France,
Orchestre Symphonique du Théatre Royal de La Monnaie,
Philharmonia Orchestra,
Wiener Philharmoniker,
e allievi del Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste e “Jacopo Tomadini” di Udine.

Coro del Friuli Venezia Giulia
maestro del coro Cristiano Dell’Oste
Coro del Teatro Verdi di Trieste
maestro del coro Paolo Vero

INFO:

Biglietti
I settore € 110 – 100*
II settore € 65 – 55*
III settore € 30 – 26*
IV settore € 25 – 22*

“Nella Messa da Requiem – scrive Massimo Mila – è tutto il genere umano che si comporta come i personaggi verdiani, e stramazza fulminato, come selvaggina abbattuta di colpo dall’improvvisa palla di fucile, passando di punto in bianco dal calore di una vita intensissima al gelo della morte”. Quella morte inutile, inspiegabile, intollerabile che la guerra porta con sé, che della guerra è l’essenza stessa. Quella morte che attraversa tutta l’opera di Verdi e che, in questa pagina, assume i contorni di una drammaticità cristallizzata, capace di oltrepassare i confini della singola fede per rivolgersi all’Uomo. Nella tesa interpretazione di Riccardo Muti, una meditazione che si nutre di una spiritualità che proprio nell’uomo, nel suo ineluttabile destino ma anche nella consapevolezza delle sue forze, intravede la possibilità di una consolazione.