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Recesso dal contratto: quali sono le modalità

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Che cos'è il recesso Il recesso è un istituto giuridico che consente di sciogliere un contratto. Con la stipula di un contratto, l’accordo intervenuto tra le parti, ha l’effetto di instaurare tra esse un vero e proprio rapporto o vincolo. Per rapporto contrattuale si intende l’insieme de...

Che cos’è il recesso

Il recesso è un istituto giuridico che consente di sciogliere un contratto.

Con la stipula di un contratto, l’accordo intervenuto tra le parti, ha l’effetto di instaurare tra esse un vero e proprio rapporto o vincolo. Per rapporto contrattuale si intende l’insieme delle obbligazioni e dei diritti nascenti dall’atto concluso.

L’esecuzione del contratto, inteso come adempimento dello stesso, può avvenire immediatamente o può protrarsi nel tempo.

Si tratta in quest’ultimo caso di contratti ad esecuzione periodica o continuata, più genericamente detti contratti di durata come il rapporto di lavoro, la locazione o l’affitto assicurazione.

E’ con particolare riferimento ai suddetti contratti che si parla di un istituto importante, il recesso.

Il carattere proprio di questi contratti che instaurano tra le parti un vincolo destinato a protrarsi a lungo pone problemi di protezione della libertà contrattuale della parti che vengono risolti con la figura del recesso.

Il recesso da un contratto è la manifestazione di volontà espressa da una delle parti per far venir meno gli effetti già prodotti. Essendo un atto unilaterale non richiede l’accettazione dell’altra parte. Basta che venga portato a sua conoscenza.

Innanzitutto occorre accertare se in base a quanto previsto dalla legge o in base al contenuto del contratto è prevista per le parti la possibilità di recedere.

Può essere puro e semplice, inteso quale mero atto di autonomia della parte che lo ha fatto valere, oppure può essere per giusta causa che deve essere giustificato dal contraente che recede.

Termine per recedere ed effetti

Quando si intende esercitare il diritto di recesso è necessario verificare l’esistenza del termine entro il quale il recesso può essere esercitato.

Esso opera dal momento un cui viene esercitato. Questo vuol dire che nel momento in cui la parte fa valere tale diritto gli effetti del contratto vengono meno immediatamente. Produce l’effetto di far sciogliere il contratto nel momento in cui viene comunicato all’altra parte. A differenza della risoluzione del contratto non opera retroattivamente, pertanto non si può richiedere la restituzione della prestazione eseguita. Il contratto conserva piena efficacia per tutto il tempo anteriore alla manifestazione di recesso.

Preavviso

La legge prevede solitamente un termine di preavviso per esercitare il diritto di recesso; secondo la giurisprudenza il recesso sarebbe ugualmente valido ma l’altra parte avrebbe diritto al risarcimento per il pregiudizio subito.

Recesso convenzionale

Il recesso si definisce convenzionale quando è pattuito dalle parti che fissano preavviso e modalità per esercitare tale diritto. In caso di recesso convenzionale è possibile prevedere un effetto retroattivo. La clausola che riconosce la facoltà di recesso può prevedere un corrispettivo per il recesso. In tal caso il recesso è valido solo nel momento un cui il corrispettivo è prestato.

Modalità per recedere

Solitamente il diritto di recedere viene esercitato mediante comunicazione da effettuarsi per iscritto tramite lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. La forma scritta è obbligatoriamente richiesta se il contratto dal quale si recede ha forma scritta.

In caso di recesso convenzionale si potranno stabilire ulteriori modalità.

Cosa fare nel caso di comunicazione tardiva

Nel caso di recesso oltre il termine stabilito dalla legge o dal contratto, l’altra parte potrà imporre la prosecuzione del contratto.

Nei contratti plurilaterali il recesso di una parte non comporta scioglimento dell’intero contratto se la sua partecipazione al rapporto contrattuale non deve considerarsi essenziale.