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Referendum: ieri più di 6mila nuove tessere elettorali

Referendum: ieri più di 6mila nuove tessere elettorali

Oltre 40 mila tessere elettorali sostituite negli ultimi 45 giorni a Milano. Da via Larga, dagli uffici dell’Anagrafe, gli addetti ai lavori garantiscono che è un vero record. Si sono aperti regolarmente stamani alle ore 7 i seggi per il referendum costituzionale, con le "Disposizioni per il...

Oltre 40 mila tessere elettorali sostituite negli ultimi 45 giorni a Milano. Da via Larga, dagli uffici dell’Anagrafe, gli addetti ai lavori garantiscono che è un vero record.

Si sono aperti regolarmente stamani alle ore 7 i seggi per il referendum costituzionale, con le “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione”.

Il corpo elettorale, ripartito nei 7.998 Comuni e nelle 61.551 sezioni elettorali del territorio nazionale, è pari a 46.714.950 elettori, di cui 22.465.280 uomini e 24.249.670 donne. Lo scrutinio dei voti inizierà nella stessa giornata di oggi, subito dopo la chiusura delle votazioni alle ore 23.

Milano: referendum l’affluenza di oggi alle sedi comunali è stato persino superiore a quello delle Amministrative di primavera, quando l’affluenza centrò quota 55 per cento. Ieri poi l’impennata: nei 15 uffici aperti si sono rinnovati più di 6.000 documenti elettorali (oltre a 840 carte d’identità), contro i 3.600 di venerdì e i 3.009 del giorno prima.

Volumi di traffico molto alti che pronosticano un’affluenza più da elezioni politiche che da referendum. Dati che si possono spiegare anche attraverso un’altra considerazione: in circolazione dal 2001 e valide per 18 «appuntamenti» elettorali, le tessere stanno progressivamente andando a scadenza e gli elettori che nel corso degli anni si sono dimostrati più fedeli alle urne si trovano alle prese in queste tornate con la sostituzione del documento di voto.

Gli uffici comunali dell’anagrafe rimarranno aperti anche oggi. Nella sede centrale di via Larga e in quella di via Messina gli sportelli saranno operativi dalle 7 alle 23, mentre nelle 13 sedi periferiche «solo» tra le 8.30 e le 12.30 e tra le 14 e le 17. A confermare le sensazioni sulla buona affluenza è da segnalare anche il dato sulle autorizzazioni ospedaliere, sugli elettori cioè che hanno fatto richiesta per poter votare in corsia: 1.006, una cifra decisamente superiore alla media.

Seggi aperti dalle 7 alle 23 per il milione (1.006.446 per l’esattezza) di milanesi al voto ( ma sessantamila residenti all’estero hanno già espresso il loro Sì o il loro No per corrispondenza negli scorsi giorni). Tutte regolarmente costituite le 1.248 sezioni elettorali, nonostante la necessità di sostituire in extremis 1.205 scrutatori e e 201 presidenti di seggio. Pochi i problemi segnalati: al seggio 1048 di zona Forze Armate non sono per dire arrivate le matite copiative e si è dovuto ricorrere al servizio d’emergenza predisposto dal Comune. Ordinaria amministrazione.

Il Comune per questo referendum confermativo ha fatto anche di più: l’assessore alla Trasparenza Lorenzo Lipparini ha voluto la sperimentazione di un servizio chatbot per Telegram, l’applicazione di messaggistica per cellulari. Il dispositivo consentirà di utilizzare i dati del Comune per ottenere risposte sulla dislocazione dei seggi elettorali e soprattutto sui risultati dello spoglio. Come segnalato dal sito Affaritaliani, già ieri però, per via di un chiaro errore del sistema, l’app era in grado di offrire ai propri utenti i primi risultati dalle urne, che per la cronaca davano in vantaggio il No di qualche decimale di punto.

Nei disegni del premier Matteo Renzi, Milano dovrebbe costituire uno degli avamposti nazionali del Sì. Si vedrà (i primi risultati «veri» sono attesi entro la mezzanotte). Tra i più convinti sostenitori della riforma, anche Beppe Sala. Il sindaco è atteso al voto stamani intorno alle 11.30 nel «suo» seggio al liceo Parini.