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Referendum indipendenza: procura convoca 100 sindaci a favore

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Catalogna, indagati 700 sindaci pro-referendum: chi non va in procura rischia l'arresto.

Si torna a parlare del caso scoppiato in Spagna a causa della volontà della Catalogna, che vuole distaccarsi ed essere indipedente. Tempi durissimi per le città rivoluzionarie! Lo scorso giugno la comunità autonoma spagnola aveva annunciato che il Referendum sull’Indipendenza sarebbe stato convocato il primo ottobre.

Ai catalani verrebbe chiesto, qualora il referendum avesse luogo, se vogliono che la Catalogna sia “uno Stato indipendente sotto forma di Repubblica”. Le cose, però, potrebbero presto cambiare, visto che la Spagna non esclude un possibile ricorso all’articolo 155 della Costituzione.

Non si era fatta attendere la risposta del premier spagnolo Rajoy, che aveva affermato di non rinunciare “a nulla” per fermare il governo secessionista di Barcellona, proprio perche a suo favore ha l’Articolo 155 della Costituzione che prevede non la sospensione totale dell’autonomia regionale, ma l’assunzione da parte del Governo centrale di alcune delle sue competenze, previo l’assenso del Senato che allungherebbe quindi i tempi, nonché di tutte le misure necessarie per far sì che la regione rispetti la legge.

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Il governo spagnolo non vuole il referendum

In una direttiva inviata alle procure catalane il procuratore capo dello stato José Manuel Maza ha ordinato che gli oltre 700 sindaci aderenti all’Associazione dei Municipi per l’indipendenza che appoggiano il referendum siano chiamati ad essere dichiarati “come indagati, assistiti da avvocati”. Per coloro che si rifiuteranno di presentarsi, Maza ha ordinato che siano arrestati e tradotti in procura “nel più breve tempo possibile” dalla polizia regionale catalana, i Mossos d’Esquadra, “che agirà come polizia giudiziaria.”.

La procura generale spagnola ha dato disposizione a tutte le procure provinciali della Catalogna di convocare, in qualità di indagati, i sindaci dei Comuni pro referendum sull’indipendenza, considerato illegale da Madrid. Se i sindaci non si presenteranno, la procura ne dovrà chiedere l’arresto ai Mossos d’Esquadra, il corpo di polizia regionale catalano.

Vista la grande quantità di nuovi indagati il procuratore generale ha consigliato di iniziare con i sindaci dei comuni più grandi che si sono schierati con il presidente della Generalitat de Catalunya Carles Puigdemont. Per l’organizzazione del referendum di indipendenza.

Maza ha sottolineato che i possibili capi di imputazione contro i sindaci sono gli stessi previsti per Puigdemont e i suoi ministri che hanno firmato il decreto di convocazione del referendum, disobbedienza, abuso di potere e presunta malversazione di denaro pubblico, per i quali sono previste pene di carcere fino a otto anni.