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Referendum propositivi: ecco cosa sono

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Il 17 maggio si voterà per un referendum: ma che tipo di referendum è? Tutto ciò che c'è da sapere sui referendum propositivi UN PARTO DAVVERO RECENTE - E' forse uno degli strumenti politici introdotti più di recente: il 7 giugno 2014 con 220 sì, Palazzo Madama approva l'emendamento per il...

Il 17 maggio si voterà per un referendum: ma che tipo di referendum è?

Tutto ciò che c’è da sapere sui referendum propositivi

UN PARTO DAVVERO RECENTE – E’ forse uno degli strumenti politici introdotti più di recente: il 7 giugno 2014 con 220 sì, Palazzo Madama approva l’emendamento per il referendum propositivi. Introdotte, quel giorno, anche altre novità. Salgono infatti a 150mila le firme necessarie per la presentazione di leggi di iniziativa popolare. Il tutto condito dal classico, oramai, duello M5S-Grasso in Aula. Il referendum propositivo è uno strumento di consultazione del corpo elettorale su temi specifici, con lo scopo di proporre una nuova legge.

In caso di superamento del quorum necessario e vittoria del , un referendum propositivo diventa un vincolo per chi detiene il potere legislativo (e dunque per il parlamento) ad emanare una legge che sia coerente con la volontà popolare espressa attraverso il referendum). E’ uno strumento che prima era già presente nell’ordinamento di San Marino o in Svizzera e adesso, come detto, anche in Italia.

LA PRIMA VOLTA DI QUESTO STRUMENTO DI VOTO – Il primo, in Italia, è stato il 18 novembre del 2007. Gli elettori in Val d’Aosta, dove era già presente in quanto regione a statuto speciale, erano chiamati a votare per cinque quesiti. Il primo relativo alla preferenza unica, il secondo all’elezione diretta della giunta regionale, il terzo per la dichiarazione preventiva di alleanze politiche, il quarto per l’equilibrio di rappresentanza fra generi, il quinto per la creazione di un nuovo presidio unico ospedaliero. Il risultato però è che nessun quesito ha raggiunto il quorum, che nel caso valdostano è fissato al 45% degli aventi diritto al voto. Votò il 27% degli aventi diritto.

Il 25 ottobre 2009 si votò in Alto Adige per altrettante leggi di iniziativa popolare. Anche qui, non si raggiunse il quorum, che restò inferiore al 45%