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Renzi: chiudiamo Equitalia. Pagare meno, pagare tutti

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Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha rilasciato commenti su tutti i principali aspetti della manovra finanziaria. Su tutti, l'addio a Equitalia. Lo Stato ha deciso di dire addio a Equitalia, "simbolo di approccio vessatorio", per usare le parole del premier Matteo Renzi. "La chiudiamo" ha ri...

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha rilasciato commenti su tutti i principali aspetti della manovra finanziaria. Su tutti, l’addio a Equitalia.

Lo Stato ha deciso di dire addio a Equitalia, “simbolo di approccio vessatorio”, per usare le parole del premier Matteo Renzi. “La chiudiamo” ha ribadito il presidente del Consiglio, “la chiudiamo come detto un anno fa: pagare meno, pagare tutti”.

Le misure principali della manovra

I numeri principali della manovra finanziaria sono il valore totale (27 miliardi di euro circa), una previsione del Pil all’1% (che secondo Renzi non solo sarà rispettata ma addirittura potrebbe essere migliorata) e un deficit fissato al 2,3%, più del 2% ipotizzato all’inizio all’interno del Def, meno del 2,4% che il Parlamento italiano ha indicato come limite massimo per la manovra.

“La filosofia della stabilità 2017 è merito e bisogno” ha riassunto Renzi, “tenere insieme competitività ed equità, dare una chance a chi ci prova e una mano a chi non ce la fa”.

Fra le principali – secondo quanto evidenziato in prima persona da Renzi – misure della manovra finanziaria 2017 spicca quella che impone la chiusura di Equitalia. Poi il canone, che scenderà a 90 euro, e 2 miliardi di investimenti in più nel settore della Sanità.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro ci saranno nuove regole per gli sgravi contributivi (solo per i rapporti di lavoro stabili). Circa 700 milioni di euro saranno destinati al finanziamento delle assunzioni dei giovani del percorso Garanzia Giovani oppure degli under 29 e over 50 al sud.

Sono inoltre previsti bonus fiscali per interventi relativi alla tenuta anti sismica degli edifici (il cosiddetto sismabonus) nelle zone sismiche 1, 2 e 3 del territorio italiano. Le detrazioni partiranno dal 50%, ma in alcuni casi, per interventi di miglioramento, potrebbero arrivare all’85%. I tempi di recupero saranno di 5 anni e non di 10 come ipotizzato in un primo momento, con tetto di spesa di 96 mila euro l’anno. Proseguono intanto fino al 2021 i bonus fiscali per il miglioramento delle prestazioni energetiche.

I rapporti con l’opposizione

Alle critiche che stanno piovendo sulla manovra finanziaria, Renzi ha voluto rispondere evidenziando che “stiamo parlando di un disegno di legge che ha tutte le coperture”. “C’è chi tutti i giorni si nutre di polemica e attacca, insulta, critica, e chi, passo dopo passo, prova a cambiare le cose. La differenza è tutta qui: fare polemica o fare politica”.

“Come fanno le opposizioni a votare no?” ha rilanciato Renzi parlando al Tg1, “No all’aumento dei soldi per la Sanità. No alla cancellazione di Equitalia. No all’aumento dei soldi per la scuola. No alle pensioni. Non si può dire solo no. Spero che quando si arriverà in Parlamento l’opposizione possa dare almeno il suo consenso sulla Sanità e le pensioni”.

I rilievi dell’Unione Europea

Sulla manovra finanziaria studiata dal governo Renzi si dovrà a questo punto esprimere la Commissione Ue. Nei confronti dei “rilievi” che arriveranno dall’Europa c’è un misto di timore e curiosità, ma il premier sembra non essere preoccupato. “Sono curioso capire quali rilievi. L’Ue vuole discutere le nostre spese immigrazioni? Ho una brillante idea: inizino a darci mano loro, mentre stanno prevalendo gli egoismi e non la solidarietà. Appena ci iniziano a dare una mano, le spese si abbasseranno”.