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Retromarcia del governo, restano le monete da 1 e 2 centesimi

centesimi di euro

Esclusa la possibilià di sospendere il conio di 1 e 2 centesimi: decide l'Europa. Nonostante l'emendamento Boccadutri approvato, restano in vigore le monetine.

Era una notizia che circolava da un po’ di tempo: il Governo italiano aveva deciso di eliminare le monete da 1 e 2 centesimi di euro. Perché questa scelta? Pare per ottenere un notevole risparmio rispetto alla spesa sostenuta per realizzarle, visto che produrre quelle due monetine costerebbe più del loro stesso valore.

Dalle notizie circolate negli ultimi giorni, pareva che per produrre la moneta da 1 centesimo i costi a carico dello Stato ammontassero a «4,5 centesimi», mentre per ogni moneta da 2 centesimi «a 5,2 centesimi». Una spesa notevole, soprattutto in un periodo nel quale c’è sempre una maggiore ricerca al risparmio e a fare sì che i conti pubblici quadrino il più possibile.

L’idea, allora, era quella di sospendere il conio della valuta più piccola circolante nel nostro Paese a partire da gennaio 2018, facendo in modo che andasse piano piano esaurendosi, per eliminarla poi del tutto. Nulla sarebbe cambiato per i pagamenti elettronici, carte di credito e bancomat, mentre per quelli in contanti si sarebbe dovuto arrotondare per eccesso o per difetto al multiplo di cinque centesimi più vicino.

A chi avrebbe giovato tale scelta?

Il discorso è controverso: ovviamente l’eliminazione delle monetine avrebbe facilitato cittadini e commercianti che trovavano difficoltà con i resti e nel portare dietro un peso inutile, però ci sarebbe stato un notevole pericolo per i consumatori così come temeva il Codacons: “i consumatori italiani sono favorevoli all’eliminazione delle monete da 1 e 2 centesimi, ma siamo certi che in Italia il provvedimento sarà tradotto nel senso più sfavorevole ai consumatori e darà vita ad una raffica di rincari dei prezzi..

centesimi

Lo scorso maggio la Commissione Bilancio della Camera aveva dato il via libera all’emendamento – primo firmatario on. Boccadutri – che avrebbe sospeso a partire da gennaio 2018 il conio delle monetine più piccole. Tale richiesta era giustificata dal fatto che ci sarebbe stato, come già detto, un notevole risparmio e la cifra derivante dagli effetti della norma, quantificato dall’estensore dell’emendamento in 20 milioni di euro, sarebbe stato destinato al Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato.

Cosa è successo, perché le monete non verranno più ritirate?

Nonostante sembrava ormai scelta quasi fatta, è arrivato uno stop da parte della Banca Centrale Europea che ha sentenziato in sfavore di una tale decisione: l’Italia, infatti, non può deliberare in autonomia. In aggiunta a questo divieto, a quanto pare non ci sarebbe stato nemmeno il risparmio previsto poiché sospendere il conio di 1 e 2 centesimi avrebbe significato per la Zecca stampare quantità maggiori di monete da 5 centesimi.Come funziona negli altri Paesi?

In Italia, da quando è entrato in vigore l’euro a partire dal 1 gennaio 2002 , è stata applicata la scelta di avere tutta la gamma delle monete, comprese le più piccole da 5, 2 e 1 centesimo. La stessa scelta non è stata fatta, ad esempio, da paesi quali Finlandia, Belgio, Irlanda e Olanda che hanno stabilito sin da subito di non avere monetine da 2 e 1 centesimi, preferendo arrotondare subito le cifre alla moneta da 5 centesimi.