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Roberta Bruzzone su Bossetti: "Ecco perché l'hanno condannato"

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Per Bossetti, colpevole dell'omicido di Yara Gambirasio, parla la criminologa Roberta Bruzzone e spiega perché l'hanno condannato.

Riguardo la sentenza che ha condannato Massimo Bossetti all’ergastolo per l’uccisione della giovane Yara Gambirasio, si esprime la criminologa Roberta Bruzzone. La criminologa Bruzzone si esprime con toni duri e accesi nei confronti di Bosetti, muratore di Mapello riguardo l’omicidio di Yara.

Ecco le sue parole: “Il verdetto era ampiamente prevedibile. (…) Siamo davanti a un’ ulteriore sentenza oltre ogni ragionevole dubbio”.

Sempre secondo la criminologa, non finisce ancora qui, in quanto ora il caso passerà alla Cassazione. “Qui siamo al secondo grado di giudizio e per quanto riguarda il merito questa condanna è una pietra tombale sulla vicenda processuale. In Cassazione ci si va per questioni di legittimità e, conoscendo molto bene ciò che è accaduto in primo grado e in Appello, non riesco a ipotizzare dei vizi tali da far riaprire il procedimento”.

Il test del DNA rifiutato

Per la Bruzzone il caso sull’omicidio di Yara termina qui. La difesa, durante l’udienza di ieri, si era affidata a richiedere una perizia sul test del DNA per verificare se il responsabile fosse proprio Bossetti. Su questo punto, la Bruzzone interviene dicendo la propria opinione:

“La richiesta era irricevibile, punto e basta. Già la sentenza di primo grado aveva superato tutte le criticità avanzate dai legali di Bossetti”.

La Bruzzone, criminologa che ormai conosce molto bene il caso e anche Bossetti, esprime la sua opinione sul muratore di Mapello, considerato molto bravo, a suo dire, a mentire.

Secondo la criminologa Bruzzone, Bossetti “è un soggetto che ha dimostrato una pervicacia nel mentire in maniera sistematica. Prima di essere fermato, ha vissuto per quattro anni come se nulla fosse, con il peso di questo delitto sulla coscienza. Probabilmente nella sua ignoranza, quando gli investigatori avevano identificato il killer nel figlio di Guerinoni, avrà anche pensato che si erano sbagliati. Allora non poteva certo immaginare che il suo albero genealogico portava in ben altra direzione”.

Poco prima della sentenza di ieri, la stessa criminologa aveva espresso il suo parere in merito alla condanna di Bossetti e aveva ipotizzato l’ergastolo per lui. «L’ergastolo. Ci sono tutti gli elementi. Il Dna è solo una delle prove. E la decisione della Corte di rigettare le richieste di perizie dice molto, quando accade non è buon segno per l’imputato».

E così, in effetti, è stato. Massimo Bossetti, colpevole dell’omicidio di Yara Gambirasio, è condannato all’ergastolo. E’ questo il risultato della sentenza giunta ieri sera. Dopo sei anni di indagini, di appelli, processi, possiamo dire che la vicenda è davvero conclusa e giunta al termine con la condanna di Bossetti.