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Roma, 13enne molestata da una gang: aveva difeso un amico bullizzato

molestata

Roma, una ragazzina è stata molestata dai membri di una baby-gang. Era accorsa in aiuto di un coetaneo bullizzato e derubato.

Fai la carina con me e ti restituisco tutto“. Queste le parole che un diciottenne marocchino avrebbe detto a una ragazzina di tredici di Roma. La giovane romana avrebbe affrontata da sola il bullo che poco prima ha derubato un suo amico. Quelle parole non sono rimaste però solo lettera morta, ma si sono trasformate in poco tempo in fatti. Il diciottenne avrebbe strattonata la ragazza per avvicinarla con la forza a se. Lì l’avrebbe molestata, circondato da un muro formato dai membri della sua gang.

Una violenza perpetrata in pieno centro di Roma, sulla famosa e meravigliosa Terrazza del Pincio. Fortunatamente le molestie non si sono trasformate in qualcosa di peggio. Rapido l’intervento dei carabinieri allertati dagli amici della giovane romana. Intervenuti sul posto anche con le unità a cavallo. Un episodio di ordinaria follia nel sabato pomeriggio della movida romana. Scampato per un soffio. Già in passato ci sono stati casi simili di baby gang: via del Corso (altezza San Carlo), piazzale Flaminio e Trinità dei Monti, sono alcuni dei luoghi in cui si riunivano le gang. Tutte fortunatamente sgominate.

Molestata per ricatto

Qual è stata la dinamica di questo episodio? Il boss della baby-gang aveva sottratto un amplificatore portatile a uno degli amici della tredicenne. Per lei è stata una ingiustizia e senza pensarci, spalleggiata da due amiche, ha affrontato il bullo e la su gang. Non immaginava certo il resto. Il ragazzo le propone un patto inquietante: delle “carinerie” in cambio dell’oggetto rubato. Neanche il tempo di accettare e la ragazza si trova tirata in mezzo al gruppo di bulli nordafricani. Molestata e circondata, coperta dalla muraglia di bulli. Intanto gli amici della ragazza non restano fermi, protestano. Per tutta risposta i bulli iniziano a lanciare loro sassi e bottiglie. Scatta un’inseguimento tra i membri della gang e i ragazzini. Qualcuno tra i più giovani chiama il 112 per fermare questa follia. Scatta l’allarme. Nel frattempo la ragazzina molestata riesce a divincolarsi dalla presa del maggiorenne marocchino, dal piccolo boss. Fugge portandosi via il maltolto. Fuggono via anche i bulli.

Per loro scattano le manette. I giovani nordafricani vengono tutti intercettati dalle unità dei carabinieri accorse sul posto. Gli uomini del comando di Roma Centro porteranno poi i giovani marocchini nella caserma di Via Nomentana. Per tutti loro l’accusa è di molestie, lesioni e furto. In manette diversi maggiorenni e 4 minorenni. Tra di loro anche alcune ragazze.A seguirli in caserma anche alcuni dei membri della comitiva della giovane e coraggiosa tredicenne.

Parte offesa

I giovani amici della tredicenne sono finiti anch’essi in caserma, ma per un ruolo differente rispetto ai nordafricani. Verranno sentiti dagli inquirenti in qualità di parte lesa. Accanto a loro i genitori per sostenerli. Non sono mancate lacrime liberatorie per sfogare la tensione e lo spavento subito durante quello che avrebbe dovuto essere uno spensierato pomeriggio. Per fortuna che le cose non sono degenerate.