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Roma, rischio acqua razionata: il Vaticano chiude le fontane

Roma

Si rischia i rubinetti 'a ore'. Due miliardi di danni, misure per le aziende agricole

Roma, si cerca una soluzione valida per la crisi idrica che sta colpendo in special modo la capitale. Tra Regione, Comune e Acea si cerca un punto d’incontro molto importante per far fronte ad un’emergenza che è giunta nel momento peggiore. Almeno per il momento, sono 20 i comuni della regione già interessati dalla turnazione dell’acqua. La crisi idrica ha indotto anche la Santa Sede a intraprendere delle misure volte al risparmio dell’acqua.

Infatti, il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano ha deciso di chiudere tutte le fontane, sia quelle esterne ubicate in Piazza San Pietro, sia quelle interne dislocate nei Giardini Vaticani e nel territorio dello Stato. A render nota tale decisione è stata la Radio Vaticana.

Intanto, nelle scorse ore c’è stato un confronto tra la sindaca Virginia Raggi ed il governatore del Lazio Nicola Zingaretti per scongiurare lo stop acqua ai romani. A questo proposito oggi ci sarà un incontro in Campidoglio tra l’assessore regionale competente e i rappresentanti di Acea.

Il ‘razionamento’ della risorsa idrica predisposto da Acea come misura per fronteggiare la crisi idrica era partito a giugno con 15 comuni ed ora è arrivato a quota venti. Lo stop dell’acqua in questi centri avviene alcune ore a settimana previa comunicazione. Intanto Zingaretti si aspetta delle risposte dall’Acea: “Chiedo ad Acea, che è l’ente gestore, di formalizzare una proposta alternativa. Se è vero che veniva prelevato un millimetro al giorno – ha aggiunto – dire poi che bisogna levare l’acqua per otto ore a gran parte dei romani è una esagerazione. Io non ho mai fatto polemiche, non le farò mai specie su temi così delicati”.