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Roma, il prefetto di Milano Tronca è il commissario straordinario

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"Viva Milano, viva l'Italia". E' con questo tweet che Matteo Renzi ha accompagnato la scelta di nominare il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca commissario straordinario per Roma. Il candidato ideale di Franco Gabrielli era il capo ufficio legislativo del Viminale Bruno Frattasi, mentre, ne...

“Viva Milano, viva l’Italia”. E’ con questo tweet che Matteo Renzi ha accompagnato la scelta di nominare il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca commissario straordinario per Roma.

Il candidato ideale di Franco Gabrielli era il capo ufficio legislativo del Viminale Bruno Frattasi, mentre, nei giorni scorsi, i nomi circolati erano stati tantissimi, tutti legati però a semplici ipotesi più che a reali pianificazioni da parte del governo. Sono stati il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Interno Angelino Alfano a scegliere a chi affidare la capitale in uno dei momenti più critici della sua storia politica, con il sindaco Marino prima dimissionario, poi non più, poi sfiduciato e quindi costretto a lasciare l’incarico, e, soprattutto, con il Giubileo alle porte. Francesco Paolo Tronca è stato scelto proprio per le doti organizzative e l’esperienza legate all’Expo, oltre al fatto, innegabile e quanto mai evidente, che si tratta di una figura che, con Roma, non ha nulla a che fare.

Milano “capitale morale” del paese contro Roma che “ha dimostrato di non avere anticorpi sufficienti contro il malaffare”, come ha detto di recente il commissario anticorruzione Raffaele Cantone, scatenando la reazione di molti cittadini e del sindaco stesso Marino, che aveva replicato che gli anticorpi ci sono eccome, e sono pure tanti. Risposta inutile, verrebbe da dire, perché, alla fine, a prevalere è stato proprio il concetto espresso da Cantone. Meglio insomma affidare Roma a qualcuno che arriva da Milano, come appunto il prefetto Tronca.

Resta da comprendere se la convinzione che “il modello Expo possa essere la carta vincente anche per il Giubileo”, come ha suggerito il presidente del consiglio, sia davvero fondata e corretta, o se le condizioni generali, organizzative e logistiche del primo non siano in effetti tutt’altra cosa rispetto al secondo. “Sono orgoglioso e felice” è stato il commento di Tronca, il quale ha ammesso che “sarà una sfida difficile”, ma ha anche aggiunto di avere fiducia nelle proprie capacità e in quelle dei suoi “prossimi collaboratori”, riferendosi al gruppo di esperti (uno per ciascun settore) che il governo prevede di affiancargli per la gestione della città, ma che, finora, resta ancora da individuare.