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Roma: massacrata a colpi di cellulare da una rom in metropolitana

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Orrore sulla metropolitana di Roma: una nomade di 9 anni ha aggredito un'anziana a colpi di cellulare in faccia per derubarla

Nella metropolitana di Roma si è svolta in queste ore una rapina drammatica che la dice lunga sul livello di sicurezza della Capitale. Maria Assunta, una signora di 63 anni, è stata letteralmente massacrata a colpi di cellulare da una rom. La delinquente ha solo nove anni.

Uno dietro l’altro, in pieno volto, tanto da sfigurarle il viso in una maschera di sangue. A picchiarla in questo modo è stata una rom di appena 9 anni, una delle tante che spesso e volentieri affollano i corridoi delle metropolitane capitoline. E che lì riescono ad agire indisturbate. Solo il pronto intervento del personale della stazuione Barberini di Roma ha potute evitare il peggio.

L’aggressione della piccola rom si è consumata mercoledì scorso, in pieno pomeriggio. Poco dopo le 16 e 30 la signora Maria Assunta era scesa sulla Linea A della stazione Barberini di Roma. Si trovava sulla banchina quando è stata accerchiata dalle nomadi. La violenza è esplosa nel giro di pochi secondi. Non appena la donna ha cercato di scappare per evitare di essere rapinata, una delle baby rom l’ha assalito, colpendola al viso senza alcuna pietà.

Roma: violenza e depravazione nella metropolitana capitolina

Si è tratto di scarica veloce e violenta, hanno spiegano gli agenti del commissariato di Trevi. La donna, a quel punto, è caduta a terra in un lago di sangue. Nel giro di poco tempo, le nomadi si sono dileguate nel nulla facendo perdere le proprie tracce. Maria Assunta è rimasta distesa lungo la banchina, nel suo stesso sangue. In quelle condizioni è stata trovata dal personale della stazione. Le guardie, a quel punto, hanno chiamato il 118. Per fortuna, la polizia è riuscita a fermare la rom che ha assalito la donna. La cosa sconvolgente e sconfortante è che si tratta di una bambina di solo nove anni, senza nemmeno un’identità precisa.

All’interno della metropolitana di Roma, le baby rom lavorano in squadra: si coprono, si aiutano, attorniano le vittime e minacciano chi si intromette. Poi picchiano a sangue, senza pietà. “Sono le padrone – spiega una guardia giurata – non gli possiamo fare niente, nemmeno i militari che sono in stazione. Sono aggressive e sanno di avere l’impunità. Quando chiamiamo polizia e carabinieri, scappano e poi tornano dopo poche ore. Passsano da un furto all’altro”. Un vigilante racconta che tra quelli abbandonati sulle scale mobili e quelli che trovano i passeggeri, in certe giornate, si arriva a raccogliere anche quindici portafogli. Chissà- quanti altri vengono portano via o buttati nei cestini dei rifiuti.