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Roma, rogo Centocelle: scarcerato l'uomo indiziato dalla procura

Rogo centocelle

Rogo centocelle, è stato scarcerato Serif Seferovic, l'uomo accusato di aver causato l'episodio: lo ha deciso il gip di Torino

E’ stato scarcerato l’uomo accusato del rogo Centocelle. Lo ha deciso infatti il gip di Torino, che ha dunque rimesso in libertà Serif Seferovic.

Rogo Centocelle, Serif Seferovic torna in libertà

Torna dunque ad essere un uomo libero Serif Seferovic, l’uomo accusato di aver causato, con la complicità del fratello (ancora tutt’ora ricercato) il rogo avvenuto a Centocelle dove hanno perso la vita tre ragazze di etnia rom. La decisione è stata presa dal gip di Torino, Alessandra Danieli, che ha convalidato il fermo e ha contemporaneamente disposto la scarcerazione del ragazzo. Non è stata accolta quindi la richiesta della procura di Roma di custodia cautelare.

Il giovane era stato fermato lo scorso giovedì a Torino, in quanto gli inquirenti avrebbero in mano delle immagini riprese da una videocamera di sorveglianza in cui si può notare lo stesso Seferovic appiccare il fuoco al camper presente nel parcheggio del Centro Commerciale “Primavera” di piazza Mario Ugo Guatteri dove dormivano le tre sorelle. Coinvolto nel tragico fatto anche il fratello di Seferovic, che secondo l’ipotesi investigativa avrebbe lo avrebbe aspettato su un furgone bianco, usato prima per raggiungere il luogo del rogo e in seguito per darsi alla fuga. Inoltre, sempre secondo gli inquirenti, in passato ci sono stati dei contrasti tra il padre delle ragazzine morte e alcuni membri della famiglia Seferovic. In particolare, sembra che i problemi riguardassero la spartizione di soldi e gioielli in seguito a rapine ed estorsioni.

Lo stesso Seferovic lo scorso febbraio era stato condannato a due anni di reclusione per lo scippo allo studentessa cinese Zhang Yao, morta poco dopo travolta da un treno proprio mentre stava inseguendo gli scippatori. Il ventenne rom però non scontò la pena in quanto incensurato.

Rogo Centocelle, i motivi della scarcerazione dell’uomo indagato

Ma le cose nelle ultime ore sembrano essere cambiate. Il gip ha preso questa decisione in quanto non esistono al momento “gravi indizi di colpevolezza” nei confronti del ventenne. Nel corso dell’interrogatorio avvenuto nella giornata di ieri, infatti, Seferovic ha spiegato che quella notte non era presente nel luogo in cui è avvenuto l’incendio, dove hanno perso la vita le tre sorelline rom Elisabeth, Angelica e Francesca Halilovic, rispettivamente di 20, 8 e 4 anni.

“Quella notte non ero lì, ero lontano assieme alla mia famiglia”, ha affermato l’indagato (assistito dall’avvocato Gianluca Nicolini, che ha riportato la decisione del gip sulla scarcerazione del ragazzo), che ha poi ribadito che quella notte era in compagnia della sua famiglia in un’area di sosta a Prati Fiscali.