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Rosatellum: la nuova proposta di legge elettorale del pd, ok entro giugno

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Il Pd presenta il Rosatellum, una legge elettorale che si rifà al modello tedesco. Favorevole la Lega, contrari Forza Italia e M5S. Bersani duro "ennesima pagliacciata".

Arriva il “Rosatellum”. La nuova proposta ufficiale del Pd, dal nome del capogruppo dem alla Camera Ettore Rosato, introduce un sistema misto, per metà maggioritario e per metà proporzionale, un sistema che si rifà al modello tedesco.

La nuova legge elettorale

Il Rosatellum in realtà, è molto diverso dal modello tedesco ma appartiene a quelli che in gergo tecnico sono chiamati “grabensystem” (sistema a fossato), con una netta separazione tra parte maggioritaria e parte proporzionale. La proposta Pd prevede l’elezione di 303 deputati in altrettanti collegi uninominali e di altri 303 con sistema proporzionale, in listini bloccati di quattro nomi ma con sbarramento al 5% e senza il meccanismo di scorporo del Mattarellum che premiava i partitini. Non viene modificato il metodo proporzionale per eleggere i 12 deputati esteri, e conferma i collegi uninominali per il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta.

L’altro aspetto che accentua il sistema a fossato, cioè la separazione tra maggioritario e proporzionale, è l’assenza dello scorporo, che invece era presente nel Mattarellum: questo meccanismo sottraeva (scorporava) i voti presi dai partiti nei collegi da quelli della parte proporzionale, così da favorire i piccoli partiti. Nel Rosatellum il proporzionale è puro.

Quanto alla soglia essa è indicata nel 5% su base nazionale, mentre nel Mattarellum era al 4% e nell’Italicum al 3%. La scheda che avrà l’elettore sarà unica, in questo uguale allo “stimmzettel” tedesco: sulla sinistra dovrà barrare il nome dei candidato del collegio uninominale e sulla destra apporre una croce sul simbolo del partito.

Una proposta che divide

Come ogni proposta sulla legge elettorale, anche questa fa già discutere. Il Rosatellum piace alla Lega Nord, perché la presenza di piccoli collegi uninominali favorisce i candidati più radicati a livello locale. Negativo il parere di Forza Italia e di Ap, che continuano a preferire un proporzionale puro. Con questo sistema il partito di Angelino Alfano, rischia di non raggiungere il 5% dei voti necessario a superare lo sbarramento e sarebbe costretto a coalizzarsi o con il centrodestra o con il centrosinistra.

Il “veto” arriva anche dai Cinque Stelle che risulterebbero svantaggiati nella parte maggioritaria in quanto hanno pochi candidati fortemente radicati sul territorio, Luigi di Maio ha infatti sottolineato che “si sta provando a fare una legge elettorale contro il M5S insieme a Verdini e a qualche pezzo del Gruppo Misto e con una Lega Nord, che prima urlava all’inciucio quando noi abbiamo aperto alla luce del sole al Pd, e adesso si butta nella mischia”.
Dura critica al Rosatellum anche da parte di Bersani che, in un post su Facebook, ha definito il nuovo testo “l’ennesima e pasticciata invenzione dell’ultima ora, ad usum delphini”.