> > Russiagate, Donald Trump verso l'impeachment

Russiagate, Donald Trump verso l'impeachment

donald trump

Il Russiagate potrebbe aprire la via dell'impeachment per Donald Trump. Le accuse nella dichiarazione dell'ex direttore dell'Fbi James Comey.

Lo scandalo che gli organi di stampa di tutto il mondo hanno da tempo ribattezzato come Russiagate rischia di travolgere Donald Trump, mettendo in pericolo la sua presidenza. L’ex tycoon avrebbe cercato di insabbiare le indagini, chiedendo all’Fbi di interrompere ogni accertamento sul consigliere nazionale Michael Flynn.

Russiagate, riassunto della vicenda

Un paio di settimane circa prima del voto per le Presidenziali USA 2016, l’allora capo dell’Fbi James Comey riapre le indagini sulle email di Hillary Clinton. Nel frattempo, i federali stanno indagando anche sui legami fra la Russia e Donald Trump. E’ il Russiagate, ma si decide di non rendere pubblico nulla.

Dopo il voto, le indagini sul Russiagate proseguono, concentrandosi in particolare su Michael Flynn, ex generale e amico personale di Trump, da questi nominato consigliere per la sicurezza nazionale subito dopo l’insediamento alla Casa Bianca.

Il punto è che, secondo l’Fbi, Flynn potrebbe avere incontrato in segreto l’ambasciatore russo Sergei Lavrov e avergli fornito informazioni riservate. Quando il Russiagate diventa di dominio pubblico, Flynn si dimette.

Il 9 maggio scorso, Donald Trump ha licenziato il direttore dell’Fbi James Comey. Motivo ufficiale: pessima gestione dell’emailgate di Hillary Clinton. Da quel giorno si attende che Comey fornisca pubblicamente la sua versione dei fatti.

La dichiarazione di James Comey

Negli ultimi giorni è stata resa pubblica una nota di sette pagine in cui l’ex direttore dell’Fbi James Comey spiega che cosa è successo con Trump e i motivi del suo allontanamento.

A quanto pare, nel corso di un incontro a due alla Casa Bianca, Donald Trump chiese a Comey di abbandonare l’inchiesta sul Russiagate. Il presidente avrebbe quindi esercitato delle pressioni su un organo federale, ostacolando le indagini, a buon pro proprio di Michael Flynn. “Ho bisogno di lealtà”, avrebbe detto Trump rivolgendosi a Comey, “mi aspetto lealtà”, mentre Flynn sarebbe stato definito una “brava persona”, su cui sarebbe stato meglio chiudere ogni inchiesta.

Oggi Comey dovrebbe leggere questa dichiarazione in un’audizione pubblica presso la Commissione Intelligence Usa. Comey parlerà sotto giuramento e se davvero ribadirà, come sembra, quanto contenuto nelle sette pagine, per Trump potrebbe iniziare un periodo difficile.

La via dell’impeachment

Nella peggiore delle ipotesi, per il presidente degli Stati Uniti potrebbe aprirsi la strada dell’impeachment. Donald Trump, in altre parole, potrebbe venire accusato di azioni illecite nell’esercizio della sua funzione pubblica, con il rischio conseguente di decadere dalla carica.

L’impeachment deve essere sostenuto da prove concrete che dimostrino reati gravissimi come il tradimento, la corruzione o l’abuso di potere. Nel caso, una Commissione dovrebbe in primo luogo redigere un documento che raccolga tutte le informazioni a riguardo. Poi spetterebbe alla Camera una prima approvazione con voto di maggioranza semplice. Infine ci sarebbe il passaggio al Senato, che dovrebbe emettere il verdetto conclusivo con voto di maggioranza fissato ai due terzi. Se l’impeachment venisse attivato e portato fino alla fine, Trump sarebbe destituito dal ruolo di presidente, senza possibilità di appello.

L’impeachment non rappresenta uno scenario nuovo per la presidenza Usa. Ci finì Richard Nixon con il Watergate, ma allora il presidente decise di dimettersi proprio quando il Congresso si apprestava ad avviare la procedura. Non ci fu allentamento neppure per Bill Clinton, che dichiarò sotto giuramento di non avere mai avuto rapporti con Monica Lewinsky. In quel caso, i voti non raggiunsero la maggioranza necessaria.