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Russiagate, leader dem vuole convocare al Senato Trump

Russiagate

Russiagate, ora per richiesta di Charles Schumer Donald Trump sarà chiamato a testimoniare direttamente in Senato per rispondere alle accuse a suo carico.

Russiagate ancora al centro della politica USA dopo che il leader dei dem, Charles Schumer, ha chiamato a testimoniare in Senato Trump in merito alle accuse che lo riguardano.

Non accenna stemperarsi lo scontro politico negli Stati Uniti d’America, che vedono al centro il Presidente Donald Trump, ancora una volta in relazione a quello che la stampa internazionale ha battezzato come Russiagate.

Il caso che riguarda l’ultimo Presidente USA è fortemente legato, secondo l’accusa, alle azioni portate avanti da Vladimir Putin, quest’ultimo interessato a destabilizzare le alleanze europee e gli equilibri in seno alla Nato, sia attraverso attacchi di tipo informatico, sia sostenendo il candidato Repubblicano Donald Trump.

Secondo l’impianto accusatorio infatti, degli hacker avrebbero lavorato per intercettare una serie di informazioni che, abilmente manipolate, sarebbero poi state utilizzate per diffondere una campagna atta a depotenziare l’altra candidata alla Casa Bianca, ovvero Hillary Clinton.

Naturalmente tutta questa sequenza di azioni necessita ancora di essere provata, ciò nonostante risulta da subito chiaro come questo possa potenzialmente rappresentare il più grande scandalo mai consumatosi nei rapporti tra Stati Uniti d’America e Russia.

Il Russiagate tuttavia, cresce come una vera panna montata dopo che James Comey, direttore dell’FBI durante le elezioni presidenziali, dichiara pubblicamente che i suoi uffici stavano effettivamente svolgendo delle indagini proprio per approfondire il ruolo della Russia nelle elezioni di Trump.

Per tutta risposta nei primi giorni di maggio il Presidente USA rimuove dall’incarico Comey, e qui la faccenda comincia ad assumere contorni sempre più intrigati, perché diventano inevitabilmente fin troppo numerosi gli osservatori che pensano che tale mossa del Presidente, abbia avuto come obiettivo quello di ostacolare le indagini dell’FBI.

Ad aggiungere ulteriore benzina sul fuoco dapprima il fatto che Trump sembrerebbe aver chiesto a Comey nel febbraio del 2017, la sospensione delle indagini su Michael Flynn, suo collaboratore, curatore di rapporti con Russia e Turchia; e poi di possibili rivelazioni di Trump di elementi ritenuti segreti direttamente a Lavrov, ambasciatore russo negli Stati Uniti.

Al momento per martedì prossimo è prevista l’apparizione di Jeff Sessions davanti alla Commissione sull’Intelligence del Senato USA, e naturalmente a lui saranno rivolte domande inerenti il caso Russiagate. Particolarmente sul piede di guerra è Nancy Pelosi, leader alla Camera, la quale ha già chiesto le dimissioni di Sessions.

Tuttavia per quanto richiesto anche da Charles Schuster, leader dem al Senato, anche Donald Trump in persona potrebbe essere invitato a rispondere in Senato del Russiagate. Lo spunto per questa richiesta è stato lo stesso Presidente USA a fornirlo ai dem, dal momento che nel recente passato si era dichiarato disponibile a questo tipo di confronto politico.

Per ora dunque, l’ipotesi di vedere Donald Trump argomentare sul Russiagate davanti al Senato è soltanto un’ipotesi, che potrebbe a breve diventare realtà se il parere di Robert Mueller, procuratore speciale nominato all’uopo dal dipartimento di giustizia, dovesse dare parere favorevole.

Potrebbe essere in ultima analisi, questo il momento per sapere se il Russiagate è stato fino ad oggi solo una costruzione mediatica o se, al contrario, questo si basi su vere e proprie ingerenze russe condotte durante surante la campagna elettorale statunitense.