> > Sabato 24 in Piazza Duomo a Milano, di scena i Duran Duran

Sabato 24 in Piazza Duomo a Milano, di scena i Duran Duran

duran duran

Erano caduti quasi nel dimenticatoio, i Duran Duran, uno dei gruppi più amati e apprezzati del panorama musicale internazionale negli anni '80. E invece dimostrano di avere sette vite come i gatti, ritornandoo alla ribalta con un nuovo album , il quattordicesimo della loro storia tormentata, tra ad...

Erano caduti quasi nel dimenticatoio, i Duran Duran, uno dei gruppi più amati e apprezzati del panorama musicale internazionale negli anni ’80. E invece dimostrano di avere sette vite come i gatti, ritornandoo alla ribalta con un nuovo album , il quattordicesimo della loro storia tormentata, tra addi, ritorni, pause di riflessioni e clamorose reunion.

Si intitola Paper Gods la loro ultima fatica discografica, che sarà di scena in un concerto-evento in programma sabato 24 ottobre in Piazza Duomo a Milano, dove si daranno appuntamento le ex teenager degli anni ’80, per tornare a strapparsi i capelli nel ricordo di un’epoca storica della musica mondiale che diede i natali al rock progressivo, fortemente influenzato dalla creatività musicale britannica.

Ci abbiamo messo due anni a fare questo album – ricorda il bassista John Taylor alla stampa – d’accordo l’immediatezza, ma per me sono due le cose fondamentali: da una parte il suono, dall’altra un certo atteggiamento. Mi spiego: un pezzo come Brown Sugar dei Rolling Stones, con quel testo, oggi non lo scriverebbe nessuno. La società è cambiata, in questo momento verso le donne c’è più rispetto‘.

Il panorama musicale, dai tempi delle grandi hit dei Duran, come Save a Prayer, Wild Boys, Reflex e Ordinary World è cambiato totalmente. Oggi i giovani fruiscono della musica attraverso gli strumenti introdotti dalla rivoluzione digitale, e dischi e cd sono diventati ormai obsoleti, ma i Duran Duran non disperano di potere ancora raggiungere il cuore dei propri fan attraverso la tradizione: ‘Fare un album nel 1992 era diverso dal farlo oggi. Conosco un sacco di gente che non compra più dischi. Noi vogliamo arrivare anche a loro’.

John Taylor conclude la sua intervista tirando qualche frecciatina alla musica moderna, troppo votata all’elettronica e poco ispirati dalla musa della melodia: ‘Hai presente, quando entri in un locale per berti una cosa, e c’è questo ‘tum-tum-tum’ ossessivo sullo sfondo? Ecco, credo che nemmeno il peggior heavy metal sia una roba tanto idiota‘.