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San Marco e l'hotel fallito

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San Marco e l'hotel fallito è l'unico albergo a 5 stelle nella località termale Cascina Terme. Al Grand Hotel San Marco, la vita si è fermata nel 2013 quando 4 minorenni ritenuti responsabili hanno incendiato l'albergo distruggendolo quasi completamente. Oggi la situazione è la seguente: arma...

San Marco e l’hotel fallito è l’unico albergo a 5 stelle nella località termale Cascina Terme. Al Grand Hotel San Marco, la vita si è fermata nel 2013 quando 4 minorenni ritenuti responsabili hanno incendiato l’albergo distruggendolo quasi completamente.

Oggi la situazione è la seguente: armadi smontati, camere spogliate di tutto, lampade rubate, porte forzate, vetrate usate per folli tiri al bersaglio, non c’è un angolo che non sia stato devastato. Ladri e vandali però hanno continuato a frequentare la struttura finita tra gli i beni di un fallimento milionario. La vendita dell’immobile non è mai andata a buon fine, più aste del tribunale sono andate deserte.

Dopo il fallimento delle aziende dell’imprenditore Giorgio Nocchi, nessuno si prende cura di quello che un tempo era un hotel di lusso con 84 camere,un’ ampia area congressi, la cucina e il centro benessere. Non c’è un solo centimetro degli 800 metri quadrati della struttura, fatta di arredi di pregio, piscina, sauna, bagno turco ed idromassaggio, che non sia stato rotto. In particolare la hall dell’albergo e il primo piano sono stati devastati da un incendio doloso, avvenuto nel maggio 2013.

Ad appiccare le fiamme erano stati quattro ragazzini, poi identificati dai carabinieri di Casciana Terme e alle famiglie dei quali oggi il curatore fallimentare si appresta a inviare una richiesta danni da un milione di euro. Più volte i carabinieri hanno segnalato la situazione al curatore fallimentare. Soprattutto da quando durante una delle incursioni notturne è stato rotto il muro di recinzione, mai più riparato, per creare un facile passaggio e accedere all’albergo.
Dopo il fallimento della società solo una parte degli arredi è stata smontata e venduta. Una minima parte. Nessuno si è attivato per salvare dalla distruzione gli impianti elettrici e di illuminazione oltre agli arredi. Anche i due grossi e pesanti leoni di pietra, situati vicino alla grande scalinata che portava alla hall, hanno rischiato di prendere il volo, una notte, e sono stati salvati dai carabinieri.
Arredi, servizi di piatti e bicchieri e tutta una serie di dotazioni dell’albergo, compresi i macchinari del centro benessere, che avrebbero potuto essere venduti indipendentemente dall’immobile sono stati dimenticati. Niente di tutto questo si è salvato dalla distruzione. Piatti e bicchieri, presi dai tavoli rimasti apparecchiati fino al giorno della chiusura, sono stati lanciati sul pavimento o contro vetrate e pareti. Le vetrine della sala da pranzo sono rimaste schiacciate sotto la forza dei calci. Nelle camere, dove non sono stati portati via mobili e letti, sono stati tagliati cuscini e materassi. Sulle pareti scritte di vernice rossa, le grondaie di rame all’esterno sono state in gran parte rubate.