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Sanremo: Ecco cosa non va

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Il Festival di Sanremo è terminato da un paio di giorni e non si placano commenti, classiche polemiche, considerazioni di rito. Sicuramente è una manifestazione nazionale che come tale è al centro dell'attenzione mediatica in maniera prolungata. La "5 giorni" si è archiviata con delle certezz...

Il Festival di Sanremo è terminato da un paio di giorni e non si placano commenti, classiche polemiche, considerazioni di rito. Sicuramente è una manifestazione nazionale che come tale è al centro dell’attenzione mediatica in maniera prolungata.

La “5 giorni” si è archiviata con delle certezze, con delle speranze forse sfumate. A detta di moltissime persone è stata un’edizione in cui il livello musicale generale è stato mediocre, con brani poco orecchiabili (tranne qualcuno) e altri forse eccessivamente “tecnici”. Le serata hanno mancato di ritmo: eccessivamente dispersive, spesso dimenticandosi che è un festival musicale con una gara in corso. E’ assurdo che nella prima sera, ad esempio, alle 22.25 avevano cantato in 3!

Ma non vale la pena iniziare per una settimana la prima serata come era negli anni 90, cioè alle 20.30 e terminare ad un’orario più consono dando più o meno a tutti i cantanti medesima visibilità e consentendo a chi la mattina dopo alle 7 deve andare a lavorare di potersi godere interamente lo spettavolo del festival?

Evidentemente no, perchè questa assurdità del “perdersi via” prosegue da anni. Se è un varietà è un altro discorso, ma che allora la si finisca tutti gli anni di sentire sempre le solite frasi da parte di organizzatori e presentatori che proclamano “quest’anno diamo più spazio alla musica, diamo più spazio alle canzoni”. Perchè sistematicamente non è così.

Ci si perde in monologhi fuori luogo e che nulla hanno a che vedere con la manifestazione canora, in ospiti che stanno nello schermo per 25-30 minuti a parlare di chissà cosa. Si sostengono anche concetti giusti, a volte, ma collocati in una sede che non è la loro, inadatta.

A proposito di ospiti: qualcuno dovrebbe una volta per tutti spiegare alla nazione il perchè questi debbano essere lautamente pagati. Dare 200 mila euro a un cantante che partecipa come ospite e canta 2-3-4 canzoni è un’assurdità. Premesso che tale personaggio (cantante, attore, comico, o chiunque) si fa già abbondante pubblicità davanti ad una platea di 10 milioni di italiani e questo dovrebbe già essere “il premio” della partecipazione, facciamo però un rapido conto. Se un concerto del cantante X organizzato ad esempio in un palasport di una qualsiasi città costa 200 mila euro (esempio basato su cantanti “big” e di fama come ad esempio quelli ospiti in questa edizione) e lo spettacolo richiede comunque il montaggio del palco, delle strutture, della messa in sicurezza, il costo della band, dei diritti, dello staff di almeno 50 persone che operano “dietro le quinte” e di almeno 10 persone che operano “davanti alle quinte”, oltre al guadagno ovviamente della star e dei componenti della band, per uno spettacolo di almeno 2 ore…non si capisce perchè uno da solo dovrebbe percepire la medesima cifra per 20 minuti in un teatro in cui già vi è un palco montato e già vi sono le 50 persone dietro le quinte e le 10 davanti. Detto ciò esagerando coi conteggi e facendo un breve e sommario conto: se per 120 minuti di spettacolo il costo è di 200.000 mila euro, dividendo tale cifra per 120 e moltiplicandola per 20 minuti di apparizione televisiva sul palco dell’Ariston, ne uscirebbe un compenso nettamente inferiore. Ovvio che poi c’è gente che non ha un “cachet” di 200.000 euro ma di molto meno.

Si parla di calo di ascolti: se il Festival di Sanremo si vuole “rilanciare” deve partire da qui, ammettendo umilmente gli errori commessi e cercare di migliorarsi, ad iniziare da quanto analizzato in questo breve scritto.

Sanremo 2014 : Festival di Sanremo 2014 | melty.it