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Sardegna abbandonata, la laveria mineraria e il Villaggio Asproni con il loro fantasma

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Storia della laveria e del villaggio La laveria mineraria di Seddas Moddizzis o meglio ciò che ne rimane, si trova a nord – est del comune Gonnesa, nella provincia di Carbonia – Iglesias, situata nell’estrema parte sud-occidentale della Sardegna. Nel 1870 la struttura fu rilevata dall’In...

Storia della laveria e del villaggio

La laveria mineraria di Seddas Moddizzis o meglio ciò che ne rimane, si trova a nord – est del comune Gonnesa, nella provincia di Carbonia – Iglesias, situata nell’estrema parte sud-occidentale della Sardegna. Nel 1870 la struttura fu rilevata dall’Ingegner Giorgio Asproni (1841 – 1836), che sperava di trarre profitto dagli esistenti giacimenti di calamina, minerale utilizzato per l’estrazione dello zinco. Così fu, per un lungo periodo: l’attività andava talmente bene – in pochi anni vennero prodotte 100mila tonnellate di calamina – che fu anche possibile costruire per gli oltre 200 minatori un villaggio, chiamato Asproni come il titolare dell’azienda o Villaggio di Seddas Moddizzis come la miniera; era un villaggio sul genere di quelli operai sorti in quel periodo, con oltre alle case e alla villa del padrone, uno spaccio, una chiesa – in questo caso dedicata a S. Giorgio -, gli uffici della direzione, una scuola ed altri edifici ancora. Tutto questo durò fino agli Anni Venti, quando la Seddas Moddizzis entrò in crisi, anche perché non le vennero garantiti i fondi per la necessaria modernizzazione degli impianti. Poi nel 1936, Asproni, che ormai era quasi centenario, morì e la sua famiglia decise di vendere. La miniera continuò a funzionare fino al 1963, dopodichè venne abbandonata. Oggi è recintata e non vi si può accedere per motivi di sicurezza.

Il villaggio è tuttora uno dei paesi fantasma più belli della Sardegna e, per quanto isolato, non è molto difficile da raggiungere. Negli anni è stato utilizzato per ospitare ovini e altri animali e persino in quella che fu la lussuosa villa del titolare dell’azienda, si trovano escrementi e carcasse di pecora. Attualmente questo luogo ancora in rovina è proprietà di un privato: lo ristrutturerà? In ogni caso si dice che qualcuno viva ancora sia lì che nella laveria della miniera: il fantasma del Cavalier Luigi Toro, eletto sindaco di Gonnesa il 23 luglio 1899.

Storia del fantasma del Cavalier Toro

Il 20 maggio 1906, in una delle prime rivolte socialiste, operai e minatori – anche della Seddas Moddizzis di Asproni – manifestarono violentemente sotto casa del primo cittadino di Gonnesa per le pessime condizioni di vita e di lavoro, saccheggiando pure un negozio di generi alimentari – titolari di Bernardo Crotta e Giovanni Muscas – . Allora il sindaco del paese, il Cavalier Toro, chiese l’intervento dell’esercito, che sparò sulla folla provocando tre morti, due uomini e una donna: il minatore Giovanni Pili, il falegname Angelo Puddu e Federica Pilloni. Vennero anche ferite 17 persone e 270 arrestate. Ecco perché la figura del Cavalier Toro è “diventata” un fantasma. Lo spettro si manifesterebbe a Villaggio Asproni in un vortice di vento e fra i resti della laveria mineraria come un cavaliere senza testa. Si dice anche che quella che era stata la sua casa a Gonnesa, sia infestata da alcuni spiriti.

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