> > Scarlattina: quale antibiotico usare

Scarlattina: quale antibiotico usare

scarlattina

Una patologia che colpisce più facilmente i bambini, ma che non risparmia neppure gli adulti: la scarlattina può essere curata con antibiotico. Tipica malattia dell’infanzia, la scarlattina colpisce soprattutto i bambini con età compresa fra i 3 e i 15 anni. Comunque non è raro che possa esse...

Una patologia che colpisce più facilmente i bambini, ma che non risparmia neppure gli adulti: la scarlattina può essere curata con antibiotico.

Tipica malattia dell’infanzia, la scarlattina colpisce soprattutto i bambini con età compresa fra i 3 e i 15 anni. Comunque non è raro che possa essere contratta anche dagli adulti. La scarlattina è un’infezione batterica provocata, in particolar modo, dal batterio Streptococcus pyogenes. Dal punto di vista della prevenzione, ad oggi non sono disponibili vaccini. Quindi a scopo preventivo, l’unico suggerimento resta quello di non venire in contatto con persone già infette. Il contagio avviene tramite il muco o la saliva del soggetto infetto utilizzando oggetti di uso comune come ad esempio le posate. Il batterio responsabile della scarlattina è piuttosto resistente.

Nella terapia della scarlattina ci sono alcuni farmaci da utilizzare perché più efficaci rispetto al altri: in genere è il medico a consigliare i medicinali più adatti al singolo caso e alla gravità della patologia. I farmaci più indicati per la cura della scarlattina sono per lo più antibiotici. Generalmente quelli somministrati in caso di scarlattina contratta dai bambini in età pediatrica sono la penicillina (principio attivo amoxicillina), l’ampicillina (da somministrare oralmente), cefalosporine, claritromicina, macrolidi (in caso di soggetti allergici alla penicillina).

Altro farmaco per la terapia della scarlattina è il paracetamolo, impiegato più che altro come antipiretico per la febbre alta (che superi cioè il 38°), che di solito accompagna gli altri sintomi della scarlattina. L’antibiotico di solito va preso per dieci giorni circa.

Dopo 48 ore dall’assunzione dell’antibiotico, il soggetto non è più contagioso. Oltre che con la febbre alta, la patologia si presenta con macchioline sparse su alcune zone del corpo, soprattutto collo, ascelle ed inguine. Successivamente, nelle aree interessate dalle macchie potrebbe insorgere una lieve desquamazione. Di solito la guarigione avviene senza alcuna complicazione, naturalmente a patto che si segua la terapia indicata dal medico. Eventuali complicanze che possono insorgere non devono però essere sottovalutate e sottoposte tempestivamente al controllo medico.