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Scoperti 7 vulcani sommersi nel Mar Tirreno: formano la Catena del Palinuro

La scoperta

Scoperti 7 vulcani sommersi nel Mar Tirreno, che con altri 8 emersi formano la Catena del Palinuro da Salerno a Cosenza: i dettagli della ricerca, che ha coinvolto Italia e Nuova Zelanda.

Da una ricerca scientifica pubblicata sulla rivista Nature Communications, è emerso che sono stati scoperti 7 vulcani sommersi nel Mar Tirreno, che con altri 8 già noti formano la cosiddetta Catena del Palinuro. La ricerca è stata condotta negli ultimi anni dall’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), dal’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IAMC-CNR) e dall’Istituto neozelandese di Scienze Geologiche e Nucleari (Geological and Nuclear Sciences, sigla GNS), che hanno portato avanti numerose campagne oceanografiche.

Le caratteristiche dei vulcani e la ricerca

Vulcano sommerso

La catena de vulcani sommersa appena scoperta per intero, va dalla costa sud di Salerno a quella della Calabria, a 30 chilometri ad Est di Sangineto, in provincia di Cosenza: è lunga 90 chilometri e larga 20, sviluppandosi da Est ad Ovest. A rivelarne l’esistenza, una ricerca congiunta tra vulcanologi, geofisici e geologi marini, che hanno analizzato le cosiddette zone di subduzione, ovvero quelle dove le placche terrestri scivolano l’una sotto l’altra. Così nel Mar Tirreno Meridionale è stato scoperto un vulcano sommerso come il Marsili, mentre emerso e ben noto quello delle Isole Eolie – che comprendono proprio quella chiamata Vulcano –. Lo ha detto il vulcanologo che ha coordinato la ricerca, Guido Ventura. Lo studioso ha spiegato che la catena, detta del Palinuro – come lo stesso vulcano sommerso e la stazione balneare in provincia di Salerno – ha una profondità che va dai 3.200 e 80 metri sotto il livello del mare e rappresenta “una spaccatura della crosta terrestre dalla quale risalgono magmi provenienti dalle Isole Eolie, dal Tirreno centro-meridionale e dall’area compresa tra la Puglia e la Calabria”.

Vulcani spenti

15 vulcani in tutto

La nuova scoperta dei vulcani sommersi non deve però suscitare timori, in quanto riguarda vulcani spenti e anche da tempo – ciò non toglie che esistano lave sottomarine proprio come ne esistono su terra -: senz’altro non erano spenti tra 300.000 e 800.000 anni fa “ma non è da escludere che siano stati attivi in tempi più recenti”, ha detto il geologo marino Salvatore Passaro, anch’egli coinvolto nella ricerca sui vulcani sommersi. Lo studioso ha anche fornito ulteriori dettagli a riguardo: da questi vulcani sembra che vi sia stata “l’apertura di micro-bacini oceanici dove si crea nuova crosta terrestre a seguito della risalita dei magmi lungo fratture”.

Risultati rivoluzionari

“Lo studio – effettuato attraverso la particolare tecnica di campionamento del carotaggio ed attraverso il Rov, cioè un piccolo veicolo sottomarino pilotato da lontano, utilizzato per l’osservazione dei fondali – è ancora all’inizio – ha aggiunto Guido Ventura – La conoscenza della storia eruttiva di questi vulcani è ancora parziale e necessita di ulteriori dati e ricerche oceanografiche. Nonostante ciò, i risultati fin qui raggiunti rivoluzionano in parte la geodinamica del Tirreno e delle zone di subduzione nel mondo, e aprono nuove strade non solo alla ricostruzione dell’evoluzione della crosta terrestre, ma anche alla interpretazione e significato geodinamico delle catene vulcaniche sottomarine attive e degli archi insulari”.