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Screening rivela cancro al seno, i medici non avvertono la donna

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Nei tumori si sa, la diagnosi tempestiva è fondamentale, soprattutto per il cancro al seno. Una donna calabrese, il 31 Maggio 2012, si reca all’ospedale di Melito di Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, per effettuare uno screening mammografico gratuito finanziato dalla Regione. Dopo...

mammografia

Nei tumori si sa, la diagnosi tempestiva è fondamentale, soprattutto per il cancro al seno. Una donna calabrese, il 31 Maggio 2012, si reca all’ospedale di Melito di Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, per effettuare uno screening mammografico gratuito finanziato dalla Regione. Dopo aver eseguito la mammografia, il personale medico riferisce alla donna di passare tra venti giorni per il ritiro del referto. In realtà da allora passano diverse settimane senza alcuna chiamata, così la donna va in ospedale per avere chiarimenti. Con evidente stupore, la donna legge il parere medico allegato al referto della mammografia: “E’ stato trovato nodulo di un paio di millimetri con contorno stellato: si consiglia consulto chirurgico”. La donna va subito a Milano per cominciare la cura contro il tumore, ma intanto torna al nosocomio di Melito per chiedere spiegazioni sul perché non le abbiano comunicato il referto (data la gravità della situazione).

La riposta dei medici interpellati è stata sempre poco esaustiva ed evasiva. Le dicono addirittura che il medico che ha effettuato il referto non era obbligato a chiamare. La donna non si arrende e si rivolge all’avvocato degli uffici amministrativi dell’Asp, che addirittura le dice: “Ma lei cosa vuole da me?”. A Milano i medici hanno spiegato alla donna che purtroppo ha perso ben quattro mesi di tempo per farsi curare, la poverina ha rischiato grosso, il cancro è un male che non perdona e non ammette distrazioni. Né tantomeno assurde dimenticanze.