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Secondo Francesco Greco, il declino italiano è dovuto a corruzione ed evasione fiscale

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Possibile che in Italia, il costo della crisi debba essere pagato in toto da coloro che hanno sempre versato tutto quello che dovevano, mentre i furbetti del quartierino portavano all'estero valanghe di soldi sottratti al fisco? Sono in tanti a chiederselo, alla luce della manovra varata dal governo...

Possibile che in Italia, il costo della crisi debba essere pagato in toto da coloro che hanno sempre versato tutto quello che dovevano, mentre i furbetti del quartierino portavano all’estero valanghe di soldi sottratti al fisco? Sono in tanti a chiederselo, alla luce della manovra varata dal governo Monti e al cui interno era contenuto un provvedimento che suona come una ulteriore beffa per i contribuenti onesti, quel contributo sui capitali scudati, la cui consistenza è irrisoriamente bassa, attestandosi sull’1,5%. La domanda in questione, diventa ancora più pressante se si vanno a leggere le dichiarazioni rilasciate da Francesco Greco in una intervista a Repubblica. Il Procuratore aggiunto, impegnato da anni a Milano contro il crimine economico e finanziario, afferma infatti che evasione fiscale e criminalità economica sono la principale causa del declino dell’Italia e della sua crescita zero. Proprio per combatterla in modo più pressante, servirebbe perciò una Authority in grado di coordinare la lotta contro la corruzione e l’evasione, reati che garantiscono profitti illeciti per 150-200 miliardi di euro ogni anno. Che, se recuperati almeno in parte, consentirebbero di allentare la presa su ceti sociali che ormai non ce la fanno più ed hanno quasi azzerato i loro consumi. E’ impossibile non essere d’accordo con le esternazioni di Greco, in un paese che in questi ultimi anni ha dato luogo a ben due Scudi Fiscali per i capitali esportati e nel quale un ex Premier ha parlato (o meglio straparlato) a lungo di oppressione fiscale, ogni qual volta si è cercato di approntare strumenti in grado di stroncare un fenomeno che non ha eguali al mondo. Resta solo da vedere se c’è la volontà politica di far seguire i fatti alle tante dichiarazioni di sdegno.

La Procura di Milano