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Selfie nel laghetto: l'amico muore dietro di loro, nessuno se ne accorge

Selfie

India: si scattano selfie nel laghetto e non si accorgono dell’amico che annega dietro di loro, muore 17enne.

Poteva essere una tragedia facilmente evitabile, ma purtroppo così non è stato. In India è morto un ragazzo di 17 anni, a causa di un selfie. Incredibile ma vero. Un gruppo di ragazzini, in un pomeriggio domenicale, aveva deciso di andare a fare un bagno, tutti insieme, in un laghetto. Nessuno di loro poteva immaginare che avrebbero vissuto la più tragica delle esperienze.

Tutto si è svolto nel giro di pochissimo: mentre i compagni sorridevano alla fotocamera del telefonino in quello che doveva essere un selfie di gruppo nel laghetto all’interno del tempio di Gundanjaneya, vicino Kanakapura, il 17enne Vishwas G. annegava dietro di loro.

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Ad accorgersi di quanto era accaduto è stato un dei ragazzi, solo quando ha riguardato la foto e si è accorto di una testa che spariva sott’acqua, per non riemergere più. A questo punto ha capito che si trattava del suo amico. Adesso, come c’èera da immaginarsi, i genitori di Vishwas – il padre Govind è un autista di risciò – hanno fatto causa al National College di Bangalore per negligenza.

Come infatti riporta infatti il New Indian Express, pare che il professor Rajesh, incaricato dalla scuola di stare coi ragazzi, non li abbia invece accompagnati allo stagno. Il pericolo era noto, poichè sul luogo ci sono dei cartelli che invitano a non entrare nell’acqua, profonda circa 3 metri. Il docente sarebbe latitante da domenica pomeriggio, quando è successa la tragedia.

Secondo la ricostruzione della polizia, Vishwas faceva parte del gruppetto di 12 studenti del National College che volevano farsi una foto sul bordo del laghetto nell’antico tempio, ma è indietreggiato troppo, finendo così dove l’acqua è più profonda e, non sapendo nuotare, è morto annegato, senza che nessuno se ne accorgesse.

Il racconto della tragedia

“Eravamo appena usciti dall’acqua per andare al tempio di Gundanjaneya – ha raccontato Sumanth A., uno degli altri studenti, alla stampa locale e nessuno si è reso conto che mancava Vishwas. Solo quando uno di noi ha rivisto i selfie che avevamo scattato si è accorto di aver ripreso Vishwas che stava annegando e così abbiamo avvisato subito il responsabile della scuola, il professor Girish, ma quando siamo tornati allo stagno era già passata un’ora e Vishwas non si vedeva più da nessuna parte.”

Il ritrovamento del corpo

Il corpo del ragazzo è stato estratto dall’acqua qualche ora dopo dalla polizia che, sulla base della denuncia presentata dai genitori, ha registrato il caso come “morte innaturale”, riservandosi ulteriori azioni contro la scuola, che a sua volta ha comunque avviato un procedimento disciplinare interno, nel caso in cui la negligenza venisse dimostrata.

Purtroppo quello del 17enne Vishwas è l’ennesimo risvolto tragico legato all’uso improprio del telefonino che si registra in India dove, non a caso, fra il 2014 e il 2016 ci sono state più di 70 morti per questo motivo (selfie compresi), 49 delle quali nella sola Mumbai. A partire da questi dati, allora, è stata presa la decisione di istituire 16 zone “no selfie” all’interno della città, con multe di 1200 rupie, circa 18 euro, per i trasgressori.