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Sempre in ritardo? Oggi c’è una diagnosi medica

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Per cinquantasette anni un uomo inglese, Jim Dunbar, è arrivato tardi a qualsiasi appuntamento avesse: incontri galanti, riunioni di lavoro, persino funerali. Ora Jim sa di soffrire di una vera e propria patologia: il ritardo cronico. I medici del Ninewells Hospital di Dundee, dopo varie ricerc...

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Per cinquantasette anni un uomo inglese, Jim Dunbar, è arrivato tardi a qualsiasi appuntamento avesse: incontri galanti, riunioni di lavoro, persino funerali. Ora Jim sa di soffrire di una vera e propria patologia: il ritardo cronico. I medici del Ninewells Hospital di Dundee, dopo varie ricerche, hanno diagnosticato questo disturbo assai comune (ne soffrono infatti tantissime persone) individuandolo nella stessa area cerebrale in cui hanno sede l’iperattività e i deficit di attenzione.

Dunbar ora racconta la sua storia per far sì che altre persone che ne soffrono possano capire che non è colpa loro, che questa è una vera e propria patologia clinica. Alcuni psicologi ritengono che il disturbo del ritardo cronico possa essere legato ad latri disturbi dell’umore come la depressione. Dal problema, però, si può uscire. Basta metterci tanta buona volontà, e monitorare bene il tempo prima di prendere determinati impegni, anche a costo di darsi un vantaggio di 10 ore sull’ora stabilita.