Redazione Notizie.it Senatori a vita: pagati anche dopo la morte. La carica di senatore a vita è stipendiata anche dopo il decesso. Ecco tutti i nomi.
Oggi si è reso pubblico che, gli eredi del ex senatore e politico Giulio Andreotti, hanno chiesto la liquidazione per il carico di senatore a vita. La cifra di questa ricca liquidazione, anche conosciuta come “assegno di fine mandato”, è di quasi un milione di euro. Tutto regolare se non fosse perché Andreotti morì del 2013. Tuttavia il caso di Andreotti non è l’unico nel nostro paese. Dato che tutti i sentori a vita devono percepire questa liquidazione o “tesoretto” pur decessi. Fino adesso, sono 34 i casi dei senatori a vita, in cui gli eredi hanno potuto percepire la liquidazione. Solo in 2 dei casi, questa cifra è andata a finire ad associazione benefiche.
Ma Andreotti non è stato il senatore più longevo della repubblica. Merzagora con 28 anni, Amintore Fanfani con 27 anni, e in fine Cossiga con 18 anni. Il caso Cossiga è stato quello più polemico in assoluto giacché la liquidazione è stata inserita nel bilancio pubblico del senato. Il “pagamento agli eredi di persona deceduta” in questo caso è costato al erario pubblico 901.818,23 euro. Niente di strano tranne perché Cossiga fu l’unico sentore in carica deceduto nel 2010.
Noberto Bobbio (20 anni), Leo Valiani (19 anni), Giovanni Gronchi (16 anni), Giuseppe Segarat (17 anni), Eugenio Montale (17 anni), Oscar Luigi Scalfaro (13 anni) Rita levi Montalcini (11 anni) e Gianni Agnelli ( 12 anni), questi sono alcuni nei senatori a vita più conosciuta della storia del nostro paese. Toscanini diede le dimissioni dopo un solo giorno come senatore, mentre Trilussa ricopri questa carica durante meno di un mese.
