Valentina Marchesan Il sesso tantrico, si sente parlare ma pochi sanno davvero che si tratta di un vero e proprio rituale.
Se definiamo il termine sessualità si parla di un’esperienza, un’espressione umana alla ricerca del piacere e della riproduzione, senza vivere la pienezza dell’istante stesso, ma non si può dire la stessa cosa se parliamo di sesso tantrico, non è un mezzo di un qualsiasi concepimento, si tratta di prolungamenti di una non richiesta che è l’unica a permettere di ascoltare la ricchezza tattile dell’istante. La figura tipica nella raffigurazione della situazione amorosa nella disciplina dell’unione tantrica sembra banalmente una donna seduta su un uomo a sua volta seduto e fra loro uniti, in realtà c è un vero aspetto tecnico della sessualità sviluppata nel tantrismo è posto nella trasmutazione dell’ energia sessuale e sulla non perdita dello sperma, o del suo equivalente nella donna, attraverso l’ insegnamento reciproco e diretto.
L’ espressione corporea libera si verifica solo in una psiche svuotata da schemi mondani, i viaggiatori durante questa esperienza, in cerca della loro perdita, hanno la promessa di un godimento senza confini e un piacere illimitato. Si approfondisce naturalmente l’apertura senza aspettativa, il rito delle carezze diviene riconoscimento ed esplorazione del corpo, la respirazione è il suono della coscienza e infine il piacere si smorza nella gioia, nell’eco di una tranquillità assoluta e in una magica esperienza.
