> > Sgominata banda della truffa dei falsi tecnici del gas e acqua

Sgominata banda della truffa dei falsi tecnici del gas e acqua

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Ieri mattina, dopo lunghi mesi di indagini, il blitz che ha portato gli agenti, diretti dal capo della Squadra Mobile Marco Calì, ad arrestare Francesco Milana, 39 anni nomade di etnia sinti residente a Pinerolo, Nicola Renard, 40 anni di Torino e ascrivere nel registro degli indagati Bruno Ren...

Ieri mattina, dopo lunghi mesi di indagini, il blitz che ha portato gli agenti, diretti dal capo della Squadra Mobile Marco Calì, ad arrestare Francesco Milana, 39 anni nomade di etnia sinti residente a Pinerolo, Nicola Renard, 40 anni di Torino e ascrivere nel registro degli indagati Bruno Renard, di anni 26.

L’iter vincente per arrivare a sgominare la banda che agiva da un anno a questa parte, è stato ad opera di un anziano il quale non si è fidato di fare entrare a casa sua dei sedicenti tecnici, che raccontavano di possibili radiazioni pericolose di un termosifone.

Così, l’anziano ha minacciato i tre di chiamare le forze dell’ordine spaventandoli e facendoli scappare a gambe levate dall’uscio dell’appartamento di Salita Oregina.

Le indagini sulla banda andavano avanti da parecchi mesi. Difatti, per gli agenti è stato possibile ottenere prove schiaccianti, attraverso le intercettazioni telefoniche attivate nel cellulare di Milana che, immancabilmente, chiamava la moglie spiattellando tutte le vari mosse delle truffe: “Sai amore che ho rubato 200 euro a quel vecchio? E’ stata una passeggiata di salute, dovevi vedere la sua faccia, era terrorizzato. Siamo stati dei grandi questa volta. Sei contenta eh … di avermi come marito?” – così l’uomo si vantava con la moglie -.

Ed è proprio dalle intercettazioni che si è capito il modus agendi della banda. Difatti, secondo la ricostruzione delle indagini e la conferma del giudice Claudio Siclari, che ha firmato l’ordine d’arresto, i truffatori spegnevano i cellulare prima di mettersi in azione proprio per non essere localizzati.

Cesco, Bobo e Gino – i nomi usati dai tre come attori tecnici del gas -, sceglievano gli anziani da derubare prima ancora all’interno di supermarket al fine di seguirli fino a casa per poi farli entrare entro l’appartamento con la scusa di verificare la purezza dell’acqua, ad esempio, oppure mettendoli in allarme per delle presunte radiazioni fatali a causa di pericolosissimi termosifoni.

Dunque, l’anziano prendeva paura e totalmente disorientato faceva sì che i ladri prendessero gioielli e quant’altro e fuggissero subito dopo.

I malviventi agivano sia a Liguria che in Piemonte ove hanno raggirato la vedova dell’ex ministro di GraziaeGiustizia, Difesa e Pubblica Istruzione Adolfo Sarti.

Il giudice Siclari riferisce in merito alla banda: “Le truffe effettuate rilevano un profiler di criminali organizzati. E’ assolutamente basilare operare una seria misura cautelare per contenere la loro propensione a delinquere