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Shatush rosso: le sfumature più belle

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Il riscaldamento globale potrebbe, tra le altre cose, far scomparire completamente dalla Terra le chiome rosse naturali: per fortuna esiste lo shatush rosso! Quali sono le tonalità di shatush rosso più di tendenza? C’è solo l’imbarazzo della scelta, poiché il vostro parrucchiere di fiducia ...

Il riscaldamento globale potrebbe, tra le altre cose, far scomparire completamente dalla Terra le chiome rosse naturali: per fortuna esiste lo shatush rosso!

Quali sono le tonalità di shatush rosso più di tendenza? C’è solo l’imbarazzo della scelta, poiché il vostro parrucchiere di fiducia vi può proporre sfumature più o meno evidenti e decise, a partire da un colore arancio-rame, passando per il rosso fuoco, per arrivare a mogano e viola prugna o melanzana. L’intensità della tonalità della schiaritura è direttamente proporzionale al colore della vostra pelle: le carnagioni chiare stanno meglio con le nuance più tenui, mentre quelle olivastre e scure vengono incorniciate alla perfezione dai rossi intensi o virati verso mogano e violaceo. Siccome la buona riuscita della tecnica non può mai prescindere dal colore naturale dei capelli, si consiglia di non superare le due tonalità di schiaritura rispetto alla tinta originaria delle radici.

A volte è il taglio di capelli a fare la differenza e ad evidenziare l’effetto cromatico digradante e, secondo gli esperti, i risultati migliori si ottengono su capigliature lunghe e scalate, per accentuare la dinamicità del colore. Naturalmente, affidarci alle sapienti mani di un hair stylist ci metterà al riparo da danni ai capelli, visto che questa tecnica prevede, oltre alla colorazione, anche lo schiarimento delle ciocche da metà lunghezza verso le punte.

Per mantenere il più possibile nel tempo luminosità ed intensità dello shatush rosso, occorre un’opportuna manutenzione a partire dalla salvaguardia della salute del capello, inevitabilmente sfibrato dopo i processi di colorazione e decolorazione: applicate degli impacchi di olii nutrienti come quelli di mandorle dolci, di semi di lino o di jojoba, lasciandoli in posa mentre riposate di notte e fate un shampoo per eliminarli la mattina successiva. Il prodotto detergente da scegliere non deve contenere tensioattivi aggressivi e, nell’asciugatura con il phon, bisogna selezionare le temperature più basse e non sottoporre la chioma al getto d’aria per troppo tempo. Indicato anche l’uso di riflessanti dai toni ramati per ravvivare lo shatush rosso, poiché tende a sbiadire più velocemente rispetto ad altre colorazioni.

Le più coraggiose possono anche provare ad ottenere l’effetto da sole, grazie a dei kit semiprofessionali che si trovano in commercio, come quelli studiati da l’Oreal, che contengono tutto l’occorrente per lo shatush casalingo, compresa un’apposita spazzola applicatrice. La variante di colore rosso è indicata per chi ha capelli dal castano al bruno, mentre quella ramata si adatta al biondo ed al castano chiaro.

Ma chi ha inventato lo shatush? Questa tecnica si deve ad Aldo Coppola, che circa un decennio fa studiò un modo per conferire artificialmente ai capelli la tipica scoloritura che assumerebbero naturalmente dopo una prolungata esposizione al sole.