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Sicilia, sgominata la rete dei pizzini di Messina Denaro

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Si è conclusa questa notte un’indagine segretissima che è durata tre anni. In una masseria di Mazara del Vallo (Trapani) in contrada Lippone, sono emersi i segreti del superlatitante più ricercato d’Europa, Matteo Messina Denaro, condannato all’ergastolo per le diverse stragi compiute nel 1...

Si è conclusa questa notte un’indagine segretissima che è durata tre anni. In una masseria di Mazara del Vallo (Trapani) in contrada Lippone, sono emersi i segreti del superlatitante più ricercato d’Europa, Matteo Messina Denaro, condannato all’ergastolo per le diverse stragi compiute nel 1993.

Dal 2012 gli investigatori hanno passato al setaccio l’intero territorio compreso fra Mazara e Salemi, piazzando telecamere sugli alberi e nei posti più impensati, con registratori ben nascosti. Fino alle prima luci dell’alba di oggi, quando questa masseria si è rivelata lo snodo delle comunicazioni tra Denaro e i suoi, che avvenivano attraverso o strumento dei “pizzini” (foglietti di carta ripiegati e protetti con lo scotch).

In attesa di essere consegnati ai vari destinatari, i pizzini erano stati nascosti sotto una pietra enorme. A giugno scorso Messina ha “festeggiato” ben ventidue anni da latitante. Oggi sono finiti in manette undici suoi fidati “postini”, tra cui il custode dei pizzini, Vito Gongola, 77 anni, soprannominato “u Zu Vitu coffa”.