Cristiana Lenoci Dopo l’immane tragedia del peschereccio capovoltosi nella notte tra sabato e domenica nelle acque libiche (i morti potrebbero essere ben più di settecento), stamattina le forze dell’ordine hanno scovato un’organizzazione criminale dedita al traffico degli esseri umani, avente base presso il “Cara” di Mineo, il più grande centro di accoglienza siciliano. La banda è composta da vari soggetti. Diversi i capi di imputazione che gravano sul loro conto: favoreggiamento dell’immigrazione e della permanenza clandestina, associazione a delinquere.
La banda scoperta regolava e organizzava i traffici di persone tra l’Africa e l’Europa, senza alcuno scrupolo di riempire i barconi fino all’ultimo spazio disponibile e costringendo i migranti a restare nella stiva per l’intera durata del viaggio. Le indagini compiute dalla Direzione distrettuale antimafia hanno consentito la ricostruzione dell’attività di questa organizzazione criminale transnazionale nei minimi dettagli: all’interno vi sono ivoriani, etiopi, eritrei, ghanesi. L’inchiesta è cominciata all’indomani del tragico naufragio avvenuto sulle coste di Lampedusa il 3 Ottobre 2013, quando persero la vita in mano 366 migranti.
