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Sindrome di Munchausen: come riconoscerla e possibili cure

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La sindrome di munchausen è una grave patologia anche difficile da diagnosticare. Vediamo insieme i possibili sintomi e le terapie da applicare

Nel corso ella propria esistenza uno degli ostacoli più impervi è quello della malattia. Anche i soggetti più sani, con una vita sana ed equilibrata, lontana dai vizi e comportamenti nocivi, prima o poi incorrono in alcune problematiche caratterizzanti il proprio organismo. Acciacchi fisici e malanni di vario genere che si cerca di contrastare per mezzo della medicina. La scienza negli ultimi decenni ha fatto enormi passi da gigante, portando alla luce cure per alcuni mali considerati incurabili ad inizio secolo. Di conseguenza l’età media si è alzata inesorabilmente, superando gli 80 anni, considerata utopia non troppo tempo fa. Ma non bisogna soffermarsi soltanto sulle patologie fisiche. Non pochi sono i mali che vanno ad influenzare la sfera psicologica, apportando notevoli conseguenze sulla vita quotidiana. Tra queste vi è la sindrome di Munchausen.

Sindrome di Munchausen

Questa patologia, altresì nota come disturbo fittizio o dipendenza da ospedale, è un disturbo psichiatrico nel quale la persona affetta finge di avere traumi o malattie che non esistono, col fine di attirare l’attenzione su di sé. Il termine di questa patologia ha origine dal Barone di Munchausen, un nobile tedesco che era solito favoleggiare storie e racconti altamente improbabili e inverosimili

Non bisogna paragonarla alla più conosciuta ipocondria, nella quale il soggetto affetto è ossessionato dall’avere mali di vario genere, ma senza la volontà di “apparire”. La differenza sostanziale è che il malato della sindrome di Munchausen ha un atteggiamento a dir poco squilibrato e eccessivo, ricercante l’attenzione e la compassione altrui. Quantificare il numero dei malati risulta difficile. Solitamente essi riescono ad omettere questo tipo di malessere. Secondo alcuni studi ad esserne affetti sono maggiormente gli uomini non coniugati tra i 30 e i 50 anni e le donne tra i 20 e i 40.

Sindrome di Munchausen sintomi

I sintomi di questa malattia mentale del comportamento sono riscontrabili negli atteggiamenti bizzarri compiuti da chi ne è affetto. Non di rado vi sono dei comportamenti al limite della follia:

  • autolesionismo, cercando di ferirsi nei modi più disparati con tagli sul proprio corpo o ingestione di cibo o medicinale scaduto,
  • finzione di alcuni sintomi difficilmente riscontrabili in una particolare patologia,
  • desiderio di sostenere esami invasivi e delicati,
  • manipolazione volontaria della propria cartella clinica,
  • racconti illusori e artificiosi.

Oltre l’aspetto puramente psico-fisico vi sono altre avvisaglie esterne da tenere in considerazione riguardo il soggetto affetto dal morbo di Munchausen:

  • solitudine, sostenuta dalla mancanza di familiari durante le visite in ricovero,
  • conoscenza medica superiore ad un normale individuo,
  • dichiarare sintomi non riscontrabili negli esami precedenti,
  • disponibilità immediata e quasi estasiante a possibili cure pericolose o ad operazioni chirurgiche delicate,
  • interazione presso forum online di persone affette da gravi malattie, sotto fittizio nome e riportando vicende assolutamente false.

Le cause della comparsa di questo malessere non sono facilmente riscontrabili. Vi sono alcune ipotesi largamente diffuse, ma che non hanno ancora trovato ufficialità:

  • disturbi psicologici durante l’infanzia. Si ipotizza che una scarsa presenza dei genitori abbia implicato un’incessante volontà, manifestatasi in età adulta con questa sindrome, di essere al centro dell’attenzione,
  • malattie in tenera età che hanno necessitato di cure durature e invasive, inculcando nella mente del soggetto il desiderio di ricevere tali attenzioni anche da grandi.

Sindrome di Munchausen cura

Individuare la malattia risulta alquanto complicato, difficilmente riconoscibile soprattutto nei soggetti criptici. Oltretutto bisogna prestare attenzione a chi cerca soltanto di ottenere l’invalidità, per ricevere una pensione, o la possibilità di consumare alcuni farmaci, dai quali si è dipendenti. Dopo aver verificato la presenza dei vari sintomi si deve attuare una cura ben specifica per allontanare la sindrome dalla mente del malcapitato.

La guarigione richiede un intenso percorso di crescita personale, nel quale il malato deve iniziare a rendersi conto della gravità della situazione in cui è bloccato. In seguito viene avviato un trattamento a base di:

  • antidepressivi, tra i qual gli SSRI, inibitori selettivi della ricapitazione della serotonina, per contrastare la depressione,
  • sedute da uno psicoterapeuta, con psicoanalisi e psicoterapia cognitico-comportamentale, necessaria al soggetto per prendere atto del problema. Questo può essere curato tramite sedute ma soprattutto con un intenso lavoro su se stessi, durante la propria quotidianità.